Ettore Scola, premiato alla Milanesiana, va sul podio e alludendo alla vittoria della sinistra, dice:«Ho notato a Milano un’aria diversa». Che miracolo. Pisapia, tutto il male porta via. Sarebbe facile replicare che la sua è una sensazione fondata sul nulla, pura fuffa psicologica e ideologica.Ma quell’impressione diventa favola metropolitana ed è la spia di un’attitudine: la sinistra ha il monopolio del racconto. Cosa significa? Che la sinistra diffusa detiene la rappresentazione del Paese, indica il clima, le metafore, gli eroi e gli infami, la storia e la critica, i codici di linguaggio, i giudizi e i pregiudizi. Non credo che sia frutto di un disegno prestabilito ordito da chissà quale Bottega Oscura, ma di una sintonia che passa dalla politica e dalla cultura, dai giornali alla tv, da attori e autori a registi e comici, a volte giudici.
È una macchina del fango e dell’incenso che fabbrica miti e demoni, accredita o discredita personaggi e opere, veicola dogmi e paradigmi. Un tempo il monopolio del racconto si chiamava supremazia ideologica, o egemonia. Oggi si chiama con Vendola narrazione. Certo, coi racconti non si governa un Paese, non si affronta la realtà ma la si inscena.Si sostituisce aifatti l’impressione, alla realtà la fiaba o il film. Viceversa, il centro-destra non sa raccontare la realtà e se stesso, oscilla tra la cruda realtà e l’evasione.Per dirla in metafora, oscilla fra Tremonti e Signorini, eccellenti nei loro rispettivi campi.
A volte insegue con affanno il racconto avverso, lo contrasta, tenta di smontarlo, ma non ne produce uno suo, gioca in difesa; anche perché l'industria del racconto gli è ostile. Berlusconi ha l’hardware della comunicazione, non il software, ne controlla la proprietà e il commercio, non i messaggi e la cultura.
È la sinistra a raccontare l’Italia, a narrare il Bordello o la P4, a rappresentare gli italiani, ieri degradati e oggi rinati, solo grazie a un esito elettorale. Tremonti conta, la sinistra racconta. Questa disparità fotografa una sinistra inabile ad affrontare la realtà e a governarla, ma abile a raccontarla e a trasfigurarla.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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