Detenuti fumano in cella e il poliziotto si ammala. Ma il Tar: "Niente risarcimento"

Un agente di polizia penitenziaria si è ammalato per il fumo delle sigarette inalato in 20 anni di servizio in prigione

Detenuti fumano in cella e il poliziotto si ammala. Ma il Tar: "Niente risarcimento"

I detenuti fumano in cella e gli agenti di polizia penitenziaria si ammalano. È la storia di un poliziotto in servizio al carcere Montorio (Verona), che si è visto respingere dal Tar del Veneto il suo ricorso, nel quale sosteneva di aver contratto una malattia all’apparato respiratorio per colpa delle sigarette dei carcerati. Una patologia gli ha portato un’invalidità biologica permanente dell8%.

I giudici, infatti, hanno statuito che l’installazione di un impianto di aerazione non è possibile in quanto incompatibile con i principi di sicurezza della prigione, visto che i galeotti potrebbero scappare dalle celle intrufolandosi proprio nei condotti.

La vicenda, raccontata da Il Gazzettino, ha come protagonista un agente in servizio a Montorio dal 1999. Dieci anni fa l’uomo presentò una querela e ottenne un sopralluogo per testare la poca salubrità dell’aria e le non ottimali condizioni di salute dei lavoratori, spesso e volentieri "intossicati" dal fumo delle bionde.

Una storia non a lieto fine visto che

il tribunale gli ha negato il risarcimento in quanto "non è stato chiaramente dimostrato un nesso di causalità tra l'esposizione al fumo passivo e l'insorgenza della patologia respiratoria".

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