Il diabete e l’obesità colpiscono molte donne soprattutto nel Sud Italia ed anche nelle isole

La salute delle italiane è complessivamente buona. Permangono tuttavia forti differenze regionali. Nel Sud Italia ed anche nelle isole si registra una prevalenza di donne diabetiche, obese e in sovrappeso. Solo riguardo ai tumori si assiste ad un livellamento fra Nord e Sud: l’incidenza delle principali neoplasie è aumentata nel meridione, al punto che nel 2010 si ipotizza il raggiungimento dei valori del nord. Un dato da leggere anche in positivo, a dimostrazione della crescita delle attività di prevenzione. La mortalità femminile, infatti, è diminuita. Tra le giovani sopra i 15 anni è invece drammaticamente in crescita il consumo di fumo di sigaretta e di alcol. È questo il quadro sulla salute femminile che emerge dalla seconda edizione del Libro Bianco dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna (Onda). Il volume di Franco Angeli è stato presentato nei giorni scorsi a Roma.
«Le iniquità regionali sono sempre più acuite», afferma Walter Ricciardi direttore dell’Istituto di igiene dell’università Cattolica di Roma e autore del volume. «Servono più campagne attive di sensibilizzazione e sistemi di sorveglianza sociale. Le donne del nord, sono costantemente bombardate da programmi di prevenzione cardiovascolare, sanno ciò che è giusto mangiare e conoscono l’importanza del movimento per la salute in generale, a differenza delle donne del Sud».
Nel mondo sono oltre 700 i farmaci in sviluppo per le malattie che colpiscono le donne. «Un numero destinato ad aumentare vista la crescente disponibilità di medicinali mirati per la cura delle patologie più diffuse fra le donne come il diabete, i tumori, i disturbi muscolo-scheletrici, ginecologici e autoimmuni», sottolinea Sergio Dompé, presidente di Farmindustria. Donne che, secondo i dati pubblicati nel Libro Bianco. «Promuovere una consapevolezza sociale sui fattori di rischio legati alla salute femminile, sostenere una cultura della salute e stimolare la ricerca sulle patologie che colpiscono l’emisfero rosa è tra le mission più importanti delle imprese del farmaco», aggiunge Dompé.

«Un processo possibile grazie anche ad una rete di ricerca mirata e ad una sinergia con le Istituzioni pubbliche e private. L’allungamento in Italia dal 1951 della vita media delle donne (84,1 anni) e degli uomini (78,8) può essere attribuito per il 40% ai frutti della ricerca farmaceutica».

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