«Diamo a tutti una sepoltura comune»

«La contestazione ad Albertini? Un errore». Non ha dubbbi Stefano Di Martino, capogruppo di An a Palazzo Marino che ha accompagnato il sindaco all’omaggio al campo dei caduti della Rsi. «Anche se effettivamente, anche visto che era l’ultimo anno, si poteva non parlare semplicemente di pietà per questi caduti. E magari anche indossare la fascia. Ma io, comunque, apprezzo moltissimo quanto il sindaco ha fatto in tutti questi anni».
Considerazioni sul presente, ma anche qualche idea per il futuro. «Non c’è niente da fare - aggiunge -. Finché i morti saranno sepolti in due campi diversi ogni volta ci saranno polemiche. Non si riuscirà mai a venirne fuori». E allora? «Allora bisogna dare a tutti i caduti una sepoltura comune. Franco in Spagna lo ha fatto. Dopo la guerra civile tutti sepolti insieme. Così chi porta un fiore lo porta ai morti di una parte e dell’altra. Fine delle polemiche». Un modello non semplice da importare, ma Di Martino lancia la sua proposta. «A Milano c’è il Sacrario dei caduti milanesi in guerra a Sant’Ambrogio.

C’è posto per tutti dopo l’ampliamento fatto dopo la seconda guerra mondiale dall’architetto Baccini. Le tombe sono vuote, mettiamoci partigiani e caduti della Repubblica sociale. Non continuiamo in questa guerra civile eterna. Questo significa condividere la memoria. Rendiamo onore a tutti i caduti».

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