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DIBATTITO Peggio le corna o la noia?

È peggio un matrimonio appassionato, ma rovinato dai tradimenti e dalla gelosia oppure un matrimonio apparentemente per­fetto ma talmente tranquillo da essere rovinato dalla noia quotidia­na? Continua il dibattito... Lasciate un commento o mandate un'email a direttoreweb@ilgiornale.it

DIBATTITO Peggio le corna o la noia?

È peggio un matrimonio appassionato, ma rovinato dai tradimenti e dalla gelosia? Oppure è peggio un matrimonio apparentemente per­fetto ma talmente tranquillo da essere rovinato dalla noia quotidia­na? È il quesito che Osvaldo A., un nostro affezionato lettore, ha rivol­to giorni fa al «Giornale», deluso per aver visto naufragare il primo matrimonio e aver dolorosamente constatato che il secondo è già mo­ribondo. Da allora, su queste pagine, si è scatenato un vivace dibatti­to, che ha entusiasmato gli altri lettori e ha riempito la nostra redazio­n­e di centinaia di lettere che abbiamo pubblicato sull’edizione carta­cea del «Giornale» e sul sito internet del nostro quotidiano, www.il­giornale.it, dove potete continuare a inviare i vostri commenti

Sono solo due facce della stessa medaglia
Peggio le corna o la noia? Le corna sono figlie della noia, spesso. E vi­ceversa. È che forse molti non do­vrebbero proprio sposarsi.
Lorenzo

Fedele da mezzo secolo Lei però ha i radar...
Osvaldo, ho letto con grande inte­resse la tua lettera al
Giornale e non ti nascondo che ho provato una certa invidia nei tuoi confron­ti: in primis perché scrivi meglio di me (e di tanti sedicenti scrittori) e poi perché hai avuto una vita senti­mentale così piena e movimenta­ta. Io al contrario sono sempre ri­masto fedele a mia moglie, non so se per pigrizia mentale o per amo­re del quieto vivere. Ho conosciu­to mia moglie quando aveva anco­ra le trecce ed era piatta come una tavola. Io ero poco più di un ragaz­zotto con una certa predilezione per le ragazze grassocce. Però quel­la spilungona secca secca che gio­cava a pallacanestro (detto tra noi piuttosto male) mi piaceva trop­po. Per farla breve, dopo un inter­minabile fidanzamento ci siamo sposati. Da allora (e sono trascorsi 50 anni con tanto di nozze d’oro) siamo sempre stati insieme. Insie­me quando abbiamo fatto un fron­tale in Sardegna, insieme quando abbiamo steso un motociclista (per fortuna senza conseguenze), insieme quando abbiamo perso tutti i nostri risparmi per il default dell’Argentina. In tutti questi anni non l’ho mai tradita e non perché non ne avessi l’opportunità. Fac­cio il medico veterinario e le visite a domicilio sono una costante del­la nostra professione. Quando mi accorgevo che le mie visite erano ri­chie­ste con una frequenza non giu­stificata dalle condizioni sanitarie del paziente trovavo una scusa per defilarmi. Per dimostrare che non ero insensibile a questo genere di attenzioni rinunciavo all’onora­rio. Il fatto è che io sono genetica­mente incapace di condurre una doppia esistenza. Anzi, trovo già difficile condurne una e poi so, non per esperienza ma per sentito dire, che le amanti telefonano sem­pre, lasciano messaggi nella cas­setta della posta, vengono in stu­dio con animali che scoppiano di salute. In aggiunta mia moglie mi avrebbe scoperto subito. Anzi, co­me suol dirsi oggi, in tempo reale. Ricordo che quando ero alle dipen­denze della Unità sanitaria locale c’era una dottoressa che aveva una certa simpatia per me. Veniva nel mio ufficio durante la pausa pranzo per andare alla mensa in­sieme. Io la seguivo passivamente, un po’ lusingato per le sue attenzio­ni, ma attento a non espormi più di tanto. Mia moglie che ha le anten­ne più sensibili dei radar della Na­to aveva subodorato qualcosa e mi teneva d’occhio. Così un giorno mi chiese con tono noncurante se ero andato a mangiare con la dotto­ressa. Risposi di no e aggiunsi, ad abundantiam, che avevo preferito andare al bar a mangiare un pani­no con tonno e pomodoro. Era una scusa a mio avviso semplice­mente g­eniale perché adoro il ton­no e il pomodoro e questo mia mo­glie lo sa. Ma lei mi smontò subito dicendo: «Non è vero, sei andato a mangiare con la dottoressa. Ho controllato il libretto dei buoni mensa e ho visto che ne manca uno». Altro che Sherlock Holmes e Colonnello Garofalo. Con un tipo così caro Osvaldo che potevo fare? Per forza di cose sono rimasto fede­le ma questo non mi impedisce di dimostrarti la mia simpatia e la mia solidarietà per le tue vicissitu­dini sentimentali.
G. Trovato

Io, cornuta e felice (finché l’ho scoperto)
Peggio la noia. Almeno fino a che ho scoperto che mi tradiva, mi so­no divertita...

Simonetta

È così facile solo se non sei coinvolto
Ma chi può scegliere fra le corna e la noia? Sono solo ragionamenti a tavolino. Poi, di fronte al dolore, è tutta un’altra cosa.

Maura

Meglio l’infedeltà se

non nasce dalla noia
Meglio le corna, se non sono fatte per noia. Ma le donne (a parte po­che) non lo capiscono.

Giuliano M.

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