2 LA VERITÀ
Quanta crudeltà ideologica nel negazionismo
Caro Direttore,
è con grande rammarico e stupore che ho seguito in questi giorni la polemica che ha tenuto banco sulle pagine de Il Giornale relativa ai tragici avvenimenti delle Foibe e dell'Esodo che hanno coinvolto migliaia di cittadini italiani esuli da Istria, Fiume e Dalmazia e sulle tesi negazioniste che certi personaggi, avvallando tesi di estrema sinistra, portano avanti con estrema crudeltà relativamente a questi dolorosi fatti. Con estremo interesse e grande compiacimento però ho seguito la battaglia per l'affermazione della verità portata avanti da Lei e dalla sua redazione attraverso le colonne de Il Giornale.
Ecco perché ci tengo per prima cosa a rivolgerLe un grazie di cuore perché con tanto coraggio e tanta veemenza ha voluto riportare l'attenzione sul giusto binario affermando a gran voce la verità sul dramma di quegli anni che ha coinvolto migliaia di cittadini che solo perché italiani sono stati trucidati alla fine e durante la seconda guerra mondiale.
In secondo luogo invece vorrei riportarle quanto mi è accaduto durante un convegno al quale ho assistito qualche mese fa . La manifestazione tenutasi alla Spezia e promossa dal Vice Presidente del Consiglio Regionale Luigi Morgillo in collaborazione con il Centro Studi Futuro Spezia fu organizzata per onorare il Giorno del Ricordo: la tragedia delle Foibe e dell'esodo degli esuli Italiani da Istria, Fiume e Dalmazia, il tremendo eccidio, spesso negato di quegli anni.
All'incontro, ispirato al libro di Lino Vivoda «Quel lungo viaggio verso l'esilio» e dal quale il convegno prese il titolo, hanno portato la loro testimonianza diversi esuli istriani che hanno ripercorso le tappe del calvario da loro vissuto e dalle loro famiglie.
«Un modo per non dimenticare» continuavano a dire. Si un modo per non dimenticare quei ricordi tremendi che tuttavia però è stato necessario documentare perché fatti ed avvenimenti che nella storiografia ufficiale dell'Italia odierna spesso non trovavano alcun riscontro.
Un sentimento di vergogna, dolore e impotenza mi ha percorso come un brivido: la vergogna per quanto queste persone hanno dovuto subire e in alcuni casi ancora devono sopportare e l'impotenza per non poter far nulla per alleviare il loro dolore.
Un dolore profondo nato dal sacrificio di tante vite umane sofferto dalle genti giuliano-dalmate nella seconda guerra mondiale che oggi viene spesso sminuito se non tante volte sottaciuto del tutto e che ascoltato direttamente dalle loro voci mi ha toccato il cuore, mi ha lasciato senza parole e senza fiato.
Un dolore penetrante che anche io ho rivissuto, in minima parte, attraverso le loro parole che a me, che non ho subito ma ho solo ascoltato, mi hanno fatto tanto male e tanta rabbia. Rabbia per l'orrore del quale alle volte l'uomo è capace.
Un'atrocità che mi fa ancora più rabbia quando apprendo che qualche d'uno vuole negare questa atroce strage negandola e giustificandola con tesi ferocemente crudeli al solo scopo di avvallare posizioni politiche vergognosamente dettate da motivazioni ideologiche vili e vigliacche.
Bene ha fatto Lei Direttore insieme alla sua Redazione a ricordare ed onorare il sacrificio di tanti italiani caduti anche restituendo a questi martiri silenziosi la verità storica troppo spesso dimenticata.
vice presidente consiglio
comunale La Spezia - Pdl
2 LEGGEREZZE ISTITUZIONALI
Nelle voragini anche militari neozelandesi
Caro dottor Lussana,
in quelle orribili voragini persero la vita anche alcuni militari neozelandesi fatti sparire perché, seppur involontariamente, avevano assistito ad una delle terribili esecuzioni ed i testimoni scomodi sono sempre pericolosi. È inutile che mi dilunghi, caro Lussana. Autorevoli lettori del nostro Giornale hanno risposto adeguatamente allassessore alla Cultura della Provincia di Genova e penso basti però, come esule da Pola, mi sento veramente offeso per la leggerezza con la quale rappresentanti delle Istituzioni vogliano e possano trattare temi tanto delicati e per me molto dolorosi, preferendo consultare i rappresentanti degli aguzzini anziché i sopravvissuti agli eccidi.
A Lei ed alla Sua Redazione, cordiali saluti.
Enea Petretto
2 RESISTENZA
I codazzi e la soporifera commemorazione
Un quotidiano cittadino, politicamente corretto tanto quanto orientato, ci ha diligentemente informato nell'edizione di domenica 18 Aprile che quella mattina alle 10 sarebbe stato inaugurato a Torriglia un monumento a 12 partigiani. Leader della combriccola dei commemoratori sarebbe stato il presidente della Provincia, Alessandro Repetto, con codazzo regolamentare secondo specifica (assessore, presidente provinciale Anpi, sindaco con fascia e compagnia bella).
I poveri ragazzi trucidati si chiamavano Perani, Casazza, Canevari, Spano, Tripaldi, Acuto, Cavagnaro, Proglio, De Scalzo, Monachedda, Musso e Croce. Morirono il 24 Agosto 1944. Tre giorni prima ero nato io.
Penso che mai e poi mai quei ragazzi di valore avrebbero sopportato l'idea che un giorno si sarebbero dovuti sorbire la retorica commemorazione del soporifero presidente di un ente totalmente inutile. La sinistra ed alcuni altri imbecilli non hanno ancora capito che nessuno ce l'ha con la Resistenza o con la sua storia. Quello di veramente insopportabile, della Resistenza, sono le sue vestali ed i suoi sacerdoti con le loro liturgie.
Ringrazio invece tutti quegli eroi che, a loro rischio, mi hanno permesso di vivere in un posto in cui posso liberamente dire quello che penso, come sto facendo in questo momento.
Massimo Bianchi
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.