Pierluigi Bonora
da Milano
Per il gruppo Fiat sarà un finale dannata allinsegna degli accordi. Definita la joint venture con Ford (in Polonia nasceranno le nuove 500 e Ka), e dopo la lettera dintenti con Suzuki per la produzione su licenza italiana di motori turbodiesel, ora tocca a Iveco. Per la divisione di veicoli industriali del Lingotto è in dirittura darrivo un importante accordo con il colosso cinese Saic.
«Potrebbe essere il regalo di Natale per noi», ha detto ieri, proprio a Shanghai, lamministratore delegato di Iveco, Paolo Monferino, lasciando intuire come lintesa, nellaria da tempo, possa essere raggiunta a dicembre. La divisione del gruppo Fiat, è stato puntualizzato, ha in previsione di uscire dalla partnership stretta nellEst della Cina con la Changzhou Changjiang Bus Group per produrre veicoli con Saic sul terzo mercato automobilistico mondiale. Intanto Sergio Marchionne e Alfredo Altavilla, rispettivamente amministratore delegato della Fiat e responsabile dello sviluppo del business dellAuto, continuano a dialogare con gli indiani di Tata Motors allo scopo di definire un piano di cooperazione in grado di dare soddisfazione e assicurare proficue sinergie a entrambi i gruppi. E proprio gli asiatici, secondo quanto riportava ieri il Wall Street Journal, sembrano in questo momento premere affinché laccordo con Fiat possa partire al più presto.
Tata Motors, che intende allargare il business nei mercati occidentali, è interessata alle piattaforme e alla tecnologia di Fiat Auto. I due gruppi, inoltre, penserebbero di mettere luno a disposizione dellaltro le rispettive reti di distribuzione. In pratica, in India e nel Sudest asiatico Tata potrebbe vendere veicoli della casa italiana. E così farebbe Fiat, magari proponendo in Europa e in altre parti del mondo, i pick-up e i 4x4 degli indiani.
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