"Non mi sostituisco ai senatori che dovranno votare". Giuseppe Conte si smarca da chi gli chiede un parere sul dibattito in giunta per le autorizzazioni che dovrà decidere se consentire ai giudici di rinviare a giudizio Matteo Salvini per il caso della Diciotti.
"Esprimo un dato inoppugnabile che è il dato politico che mi compete come autorità di governo", ha spiegato il premier, "Non voglio mettere fretta ai senatori, hanno tutto l'agio di fare le loro riflessioni e di prendere le loro decisioni. Io ritengo che si debba sempre privilegiare la trasparenza. Che significa esaminare il quesito giuridico proposto e rispondere a quello. Una volta che avranno deciso, una mia valutazione la farò. Se poi la trasparenza è stravolgere il quesito giuridico e fare altre valutazioni non lo so. Rimane sempre chiaro ed evidente, se guardiamo la Legge costituzionale, qual è il quesito giuridico a cui bisogna rispondere, e si risponderà a quello".
Secondo l'Huffington Post, per togliere dall'imbarazzo il Movimento 5 Stelle - che per statuto ed "etica" si sente in dovere di votare per il sì - Conte punta tutto a trasformare il voto sul singolo ministro in una consultazione sull'intero operato dell'esecutivo. E lo farà attraverso un documento che depositerà agli atti del Senato per assumersi la responsbiltà della vicenda (come già ha anticipato nelle sue dichiarazioni ieri sera).
Una "memoria" che - racconta il Corriere - sarà firmata anche dall'altro vicepremier, Luigi Di Maio, e dal ministro per le Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, e in cui Palazzo Chigi spiega ogni passaggio della vicenda che la scorsa estate portò la nave Diciotti a sostare per giorni davanti alle coste italiane senza poter far sbarcare i migranti recuperati nel Mediterraneo. Decisione che - assicurano premier e ministri - "coinvolge tutto il governo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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