Un paio di settimane con il termometro stabilmente sui 35 gradi di giorno e 24 di notte, e arrivano le prime tragiche conseguenze: almeno una decina di anziani sono morti in questi ultimi due giorni morti per patologie direttamente correlate al caldo eccessivo. Il dato è ufficiale, in quanto reso noto direttamente dallAzienda regionale emergenza e urgenza della Lombardia che precisa come le persone morte, otto martedì, di cui sei in città, e due ieri, presentavano «evidenti segni di disidratazione provocati dalle elevate temperature del periodo».
Un dato tragico, nonostante limpegno dellamministrazione comunale e della associazioni di volontariato che assistono quotidianamente migliaia di vecchietti soli in città. In particolare Palazzo Marino ha attivato il consueto piano antisolitudine che dal 1° luglio, giorno in cui è partito il piano, ha già assistito quasi 30mila anziani. Gli interventi variano dalla consegna dei pasti a domicilio, circa un migliaio al giorno, allaiuto per ligiene personale, altri 200, dagli accompagnamenti agli abbonamenti alle piscine la cui apertura in questi ultimi giorni è stata prolungata di unora, dalle 19 alle 20. Decine le chiamate al 118 anche se la centrale operativa di Niguarda non ha rilevato particolari picchi. In ogni caso loperatore invia sul posto unambulanza e il personale, valutati i parametri vitali, decide per un eventuale ricovero in ospedale.
Nonostante questa rete di protezione, i dati ufficiali indicano dunque in una decina le persone morte tra martedì e mercoledì in città e in Provincia. Linnalzarsi delle temperature aumenta sensibilmente la mortalità nella popolazione anziana: ogni grado oltre la media si traduce in un 3 per cento di decessi in più. Lanziano infatti sente meno lo stimolo della sete per cui beve meno e va incontro a insufficienze renali o una maggiore concentrazione dei farmaci assunti. In particolare quelli contro lipertensione che possono così provocare malori e svenimenti.
I dieci anziani deceduti nel milanese avevano comunque tra i 78 e i 90 anni e soffrivano già di gravi problemi respiratori, di cuore o di peso, uno in particolare era «grande obeso». Tutte patologie aggravate dal caldo. «È sempre improprio parlare di morti per il caldo - specifica però Areu - ma senzaltro chi soffre di certe patologie corre seri rischi con il caldo. Per questo la raccomandazione è di bere molto, fino a due litri dacqua: le persone decedute erano infatti tutte disidratate, si tratta di un accorgimento fondamentale per combattere lafa».
Bere molto dunque è uno dei consigli più ricorrenti seguito da una dieta basata soprattutto su frutta e verdura e su una certa attenzione a non esporsi nelle ore più calde della giornata, quando tra gli altri parametri sale anche lUV, lindice delle radiazioni solari. Quando la soglia supera il livello «5» scatta lallarme perché una prolungata esposizione ai raggi solari comporta rischi alla vista e alla pelle. In generale le previsioni meteo danno ancora un paio di giorni di «passione»: ieri la temperatura massima ha toccato i 36 gradi, lumidità il 58 per cento e lUV il livello 7 e oggi si replica più o meno con gli stessi dati. Forse la massima sarà di un grado inferiore.
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