Roberto Fabbri
LIran non è soltanto un grande produttore di petrolio, un allettante mercato per le merci occidentali o una potenza regionale che ambisce a superare a qualsiasi costo la linea rossa dellingresso nel club dei possessori di arsenali atomici. È anche un Paese dove la pena capitale viene generosamente applicata, senza particolari riguardi per il sesso o letà dei condannati. Per non parlare dei reati che possono condurre una persona, preferibilmente donna, al patibolo: ladulterio, ad esempio. O dei metodi per mandare al creatore i colpevoli: la lapidazione, che vuol dire ammazzare una persona a colpi di pietra.
Un vero peccato che, stanti i dati di fatto elencati allinizio, in Occidente si tenda ad accorgersene malvolentieri. Per rinfrescare la memoria dei distratti, si tiene questa sera a Roma alle 21.45 una fiaccolata di protesta, cui interverranno centinaia di esponenti della cultura, del giornalismo, dello spettacolo e della politica. La manifestazione avrà luogo nei pressi dellambasciata iraniana, in via Nomentana e vuole in particolare richiamare lattenzione sul caso di Kobra Rahamanpour, 25 anni, condannata a morte per lomicidio della suocera e che dovrebbe essere impiccata giovedì 12 ottobre. I familiari della giovane hanno diffuso una lettera disperata, nella quale si afferma che lomicidio avvenne per legittima difesa (lanziana donna avrebbe minacciato Kobra con un coltello), che il matrimonio con un uomo di quarantanni più anziano era avvenuto a causa delle condizioni di estrema povertà della famiglia Rahamanpour e che sempre a causa di tale miseria non è mai stato possibile per la condannata avere accesso a una vera difesa legale.
Amnesty International chiede lintervento della comunità internazionale anche per salvare la vita di altre sette donne iraniane, tutte accusate di adulterio e condannate per questo alla lapidazione nonostante allinizio di questanno le autorità di Teheran avessero promesso di sospendere le sentenze di questo tipo, come era effettivamente avvenuto in passato. Amnesty ricorda che nel 2006 almeno due persone sono già state lapidate in Iran.
Mentre i nomi di persone condannate a morte negli Stati Uniti per crimini efferati diventano loro malgrado celebri a seguito delle iniziative di gruppi di pressione contro la pena di morte, chi finisce semisepolta nella terra o chiusa in un sacco per poi essere uccisa a pietrate in Iran per aver tradito il marito non ha di solito neppure questa opportunità. Facciamo allora i nomi di queste sventurate, nella speranza che sia di qualche utilità: Kobra Najjar e Soghra Molaji, in carcere a Teheran in attesa dellesecuzione; Ashraf Kalhori, che dovrebbe condividere la sua sorte con lamante; Shamameh Ghorbani, condannata a Urumyeh. Le altre tre sono indicate solo con il nome: due si chiamano Iran e Kheirieh e sono di Ahvaz, una terza si chiama Parisa ed è una prostituta di Shiraz.
Altre due donne iraniane attendono in queste ore in carcere di conoscere la data della loro impiccagione.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.