Investi 10mila euro in Bot e vivi felice? Forse sì, ma ricco no. Anzi, più povero: 10mila euro investiti a tre mesi in buoni ordinari del Tesoro, alla fine del periodo varranno un po di meno: 9.992. La prima asta dei Bot del 2010, infatti, fa felici solo le casse del Tesoro. In base ai dati resi noti dalla Banca d'Italia, per quanto riguarda i titoli trimestrali, a fronte di un importo offerto di 3,5 miliardi ne sono stati richiesti oltre nove, mentre nel caso dei Bot annuali, le prenotazioni hanno raggiunto i 12 miliardi contro i 7,5 offerti. Tanto entusiasmo da parte degli investitori non ha trovato soddisfazione nei rendimenti: quello dei titoli annuali non va oltre lo 0,795% lordo (meno 0,221% rispetto all'asta di dicembre 2009) e quello dei trimestrali scende allo 0,369%. Rendimenti che, per quanto già ridotti all'osso, diventano ancora più ristretti tenendo conto delle trattenute fiscali e delle commissioni bancarie.
In base ai calcoli messi a disposizione da Assiom, l'Associazione Italiana Operatori Mercati dei Capitali, il rendimento netto in tasca al sottoscrittore per i Bot annuali, nel caso in cui si consideri l'applicazione di commissioni massime da parte delle banche, scende allo 0,397%. Tradotto in pratica significa che nell'ipotesi di un investimento di diecimila euro, a metà gennaio 2011, fra 12 mesi, se ne ritireranno 10,039,6 euro. Ma come si arriva a questo valore finale? I 10 mila euro investiti nellannuale rendono 79,5 euro lordi: a questi vanno detratte le tasse, pari al 12,5%, per un importo di 9,9 euro e le commissioni bancarie massime, pari allo 0,30% dell'importo investito, che valgono altri 30 euro in meno. E, se il risultato netto finale per i sottoscrittori dei buoni del Tesoro annuali è davvero striminzito, quello relativo ai risparmiatori che hanno richiesto il Bot a tre mesi è addirittura pari a zero. Infatti, sempre in base ai calcoli effettuati da Assiom che si basano sull'applicazione da parte degli istituti di credito delle commissioni massime, i rendimenti netti di questi titoli sono scesi sotto lo zero, esattamente al -0,08%. I rendimenti dei Bot trimestrali erano già finiti sotto lo zero nel settembre 2009, sempre a -0,08%. In virtù della normativa emessa dal Tesoro nel successivo mese di ottobre si è stabilito un tetto alle commissioni applicate alla clientela. Un decreto emanato al fine di tutelare i risparmiatori nell'attuale contesto di mercato, caratterizzato da tassi di interesse minimi per i titoli del Tesoro a breve scadenza. Una modifica alla normativa del 2004, tramite la quale si stabilisce che nel caso in cui il prezzo totale di vendita, comprensivo dell'importo della ritenuta fiscale (pari al 12,5%) e della commissione, risulti superiore a 100, l'importo massimo di tale commissione è ridotto in modo da garantire alla clientela un onere comunque non superiore a 100 euro, per ogni 100 euro di capitale sottoscritto.
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