
Il frigorifero ha rappresentato per la storia dell’essere umano una grandissima invenzione, perché ha permesso di conservare a lungo diversi alimenti che altrimenti sarebbero deperibili a stretto giro. Ma - non tutti lo sanno - alcuni cibi non sono fatti per la conservazione in frigo: alcuni tra essi sono davvero sorprendenti.
Perché il frigorifero rovina alcuni alimenti
Il frigorifero può influenzare il sapore, l’odore, ma anche consistenza e contenuto nutrizionale di alcuni alimenti: sapore e odore sono facilmente intuibili, dato che, quando si dispongono dei cibi in frigo, si bada, ad esempio, a non mettere vicini o scoperti latticini e cipolle. Questo accade per via della proprietà più caratterizzante di questo elettrodomestico, ovvero conferire a questo minuscolo ambiente chiuso una bassa temperatura più o meno costante, che poi rappresenta la ragione per cui alcuni cibi si rammolliscono o il loro sapore si deteriora, perché si possono innescare alcune reazioni chimiche come l’ossidazione.
E poi c’è un rischio di sicurezza alimentare, poiché la bassa temperatura può consentire la proliferazione di alcuni batteri, detti psicrofili, potenzialmente pericolosi.Quali alimenti si rovinano in frigo
KitchenAid elenca i cibi che possono rovinarsi in frigorifero. Sono:
- i pomodori, che è meglio tenere a temperatura ambiente. Il sapore può venire influenzato a causa della riduzione dei composti volatili a contatto con il freddo;
- le patate, che possono diventare farinose e dolciastre con l’umidità indotta dall’ambiente frigorifero. Tra l’altro l’amido contenuto può trasformarsi in zucchero. Meglio tenerle in un sacchetto di carta a temperatura ambiente;
- le cipolle, che ammuffiscono più velocemente a causa dell’umidità. La cipolla in frigo è concessa solo se iniziata e terminata velocemente, tenendola in un sacchetto gelo oppure in un contenitore ermetico al massimo per 24 ore. È preferibile conservarle, quando sono integre, in un luogo fresco e asciutto;
- i cetrioli, perché a contatto con le basse temperature si ammorbidiscono velocemente, diventando acquosi. La conservazione ottimale è in un contenitore ermetico all’interno di un luogo fresco e asciutto;
- i peperoni, per cui vale più o meno lo stesso discorso dei cetrioli, ovvero che si ammorbidiscono troppo;
- le mele, perché la qualità si deteriora a contatto con l’umidità. Tra l’altro le mele sono un alimento a lunga conservazione, per cui possono stare per almeno una settimana nel cesto sul tavolo;
- le banane, che si anneriscono e si ammorbidiscono troppo in frigo. Un escamotage è rappresentato sì dal luogo fresco e asciutto anche per questo frutto, purché il picciolo venga coperto con dell’alluminio alimentare;
- il pane, che si indurisce in frigorifero a contatto con l’umidità, e diventa raffermo più in fretta. Negli anni ’80 si usavano ancora i porta-pane, comodi cassetti esterni, all’interno dei quali si posizionavano i panini all’interno di una busta di carta;
- il caffè, perché l’aroma della polvere o dei chicchi rischia di deteriorarsi a contatto con altri odori in frigo;
- il cioccolato, perché può assumere una consistenza granulosa;
- il miele, perché si rischia lo sviluppo dei cristalli, che ne induriscono la consistenza;
- l’aglio, perché anche in questo caso l’umidità rischia di compromettere la consistenza dei bulbi;
- le noci, perché se ne deteriorano sapore e consistenza;
- l’olio di oliva, perché tende a solidificarsi.