Si dice che l’intestino sia un secondo cervello e sicuramente questo organo fa parte di un sistema, quello gastroenterico, che è continuamente in comunicazione con il cervello: l’intestino manda informazioni al cervello, in altre parole, e riceve anche informazioni dal cervello. Molte di queste informazioni sono assolutamente comuni, come per esempio lo stress, che in maniera contingente potrebbe causare nausea o diarrea, ma ci sono altri sintomi da non sottovalutare.
Cosa e come comunica l’intestino
Come si legge su HealthLine, la salute del nostro intestino non riflette solo l’alimentazione ma anche lo stile di vita e il modo in cui si gestiscono le principali emozioni, tra cui lo stress. Il cervello comunica con l’intestino attraverso il nervo vago, il microbioma, gli ormoni e i segnali immunitari. Tra i feedback più comuni dell’apparato gastroenterico ci sono la nausea, il reflusso e il bruciore di stomaco, la diarrea, i crampi addominali, il gonfiore e il meteorismo.
Se questi sintomi sono solo temporanei, di solito non c’è problema, perché le cause, altrettanto comuni, possono essere alcune infezioni, gli effetti collaterali di alcuni farmaci, un’alimentazione sbilanciata e povera di fibre o idratazione, lo stress, i cambiamenti nelle abitudini (per esempio quando si viaggia), oppure il ciclo mestruale nelle donne. Anche in questi casi però, se si hanno delle perplessità, è bene chiedere un consulto medico: qui si danno informazioni di massima, ma ogni caso è a sé.
I sintomi da non sottovalutare
Ci sono però dei sintomi da non sottovalutare: per quelli squisitamente gastroenterici la discriminante è il periodo in cui si presentano, periodo che non indica una contingenza, mentre per gli altri si tratta della contestualità con i sintomi gastroenterici. Questi sintomi sono
- gonfiore cronico;
- bruciore di stomaco;
- variazione di peso involontaria;
- intolleranze al lattosio e fruttosio;
- alternanza di diarrea e stitichezza;
- ricorrenza di afte;
- dolori articolari;
- eruzioni cutanee;
- irritazione oculare;
- febbre;
- sanguinamento;
- feci nere;
- anemia;
- difficoltà a deglutire.
Dietro questi sintomi reiterati o contestuali ci possono essere gravi malattie o condizioni, tra cui la malattia infiammatoria intestinale, la sindrome dell’intestino irritabile, il morbo di Crohn o la colite ulcerosa. Per cui, come detto, per qualunque perplessità, un consulto medico può essere di grande aiuto in questa situazione.
Come mantenere una buona salute intestinale
Per quanto possiamo cercare di tutelare la nostra salute, malattie e condizioni capitano. Tuttavia per favorire un intestino più forte e sano si possono intraprendere alcune semplici azioni, in primis assicurarsi una buona idratazione quotidiana (bevendo tanta acqua e limitando gli alcolici) e mangiare sano e in maniera equilibrata (senza dimenticare un buon apporto di fibre).
A questo proposito consumare ogni giorno verdure e frutti diversi, mangiare noci, semi, cereali integrali e legumi aiutano la flora batterica e favoriscono la digestione. Grande giovamento può essere tratto dai probiotici, da assumere attraverso cibi fermentati come yogurt o kefir, ma anche avena, cipolle, aglio e banane.
Tuttavia un po’ di esercizio fisico, anche quello leggero, ma costante, può rappresentare un fattore importante per la salute intestinale, oltre a evitare ogni forma di stress e curare la qualità del proprio sonno. Va ricordato inoltre che, prima di prendere iniziative per il cambiamento della propria alimentazione, è meglio chiedere il consiglio di un nutrizionista.