Che cos'è la "dieta portfolio" che riduce il colesterolo cattivo (e non solo): tutti i benefici

Più che una dieta un piano nutrizionale: la dieta portfolio aiuta a ridurre il colesterolo e indirizza ad abitudini alimentari più etiche

Che cos'è la "dieta portfolio" che riduce il colesterolo cattivo (e non solo): tutti i benefici
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Perdere peso, mantenere la salute, condurre uno stile di vita sano. Esistono tantissime tipologie di dieta per tutte le esigenze. Una di quelle che si sta affermando, anche per via dei suoi risvolti etici e ambientali, è la dieta portfolio: è stata ideata dal dottor David J.A. Jenkins, professore di scienze nutrizionali all’Università di Toronto e presenta diversi benefici.

Che cos’è la dieta portfolio

Una cosa va chiarita subito: la dieta portfolio non fa dimagrire, ma presenta ricadute positive per la salute. Naturalmente, volendo abbracciarla, è sempre meglio chiedere consiglio al proprio nutrizionista: certe decisioni non possono essere prese senza prima un consulto medico, sebbene non si tratti di una vera e propria dieta, quanto di un piano nutrizionale basato su alcuni alimenti sani capaci di ridurre una serie di rischi di malattie croniche o transitorie.

Gli alimenti base della dieta portfolio

La dieta portfolio è basata su 4 alimenti:

  • soia e suoi derivati, ossia tofu e tempeh;
  • avena, orzo, melanzane, okra, frutti di bosco e agrumi, ovvero fonti di fibra viscosa;
  • oli vegetali, ovvero cibi contenenti fitosteroli;
  • frutta secca a guscio e semi.

Questi ingredienti non vanno assunti tutti insieme, ma vanno utilizzati nei diversi pasti che compongono una giornata. Quindi per esempio si possono prevedere dei piatti con tofu o germogli di soia a pranzo e cena, frutti di bosco e frutta secca per gli spuntini, agrumi a colazione e così via.

I benefici

Il beneficio più evidente della dieta portfolio è la riduzione del colesterolo. Almeno è quello che assicura il suo creatore Jenkins. Come riporta WebMd, il professore universitario ha condotto uno studio su 46 persone che affermavano di aver bisogno di abbassare i propri livelli di colesterolo: il 33% tra loro ha visto abbassarsi, in effetti, il colesterolo “cattivo” (Ldl) del 20%, un altro terzo dei volontari ha assistito a un abbassamento del 15%, mentre l’ultimo terzo non ha riscontrato benefici. Per Jenkins però quest’ultimo gruppo di volontari non è stato in grado di seguire le regole della dieta portfolio, in particolare perché non sono riusciti a rinunciare a carne o latticini o sono ricorsi a cibi preconfezionati. Per provarlo ha poi condotto altri 5 studi successivi, che hanno confermato la sua teoria.

Tra gli altri benefici di questa dieta, oltre alla riduzione del colesterolo, ci sono il calo

  • dell’apoliproteina B, che si trova appunto nel colesterolo Ldl;
  • dei trigliceridi.

Inoltre sono stati riscontrati rischi inferiori di

Secondo Jenkins, gli alimenti base della dieta portfolio, che sono tutti di natura vegetale indirizzano a uno stile di vita vegano, quindi più etico dal punto di vista del benessere animale e dal punto di vista ambientale, perché richiede meno consumo di risorse per l’allevamento. In generale: questa dieta va bene per chi deve ridurre il colesterolo e per chi soffre di alcune patologie (dietro consiglio medico), ma potrebbe non andare bene per tutti.

Tuttavia alimenti come frutta secca a guscio, agrumi, olio di oliva sono tutti alimenti sani e introdurli nella propria dieta al posto del junk food o dei cibi iperprocessati non può fare che bene, ovviamente nelle quantità e nelle modalità che un nutrizionista potrà consigliare.

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