Il difensore di Woodcock: «Basta pm politicizzati»

L’avvocato di Henry John Woodcock (e del deputato Marco Milanese) si scaglia contro la giustizia spettacolo. Chiedendo che le intercettazioni non rilevanti restino segrete e ribadendo la necessità che i pm paghino per gli errori fatti.
Avvocato Bruno Larosa, partiamo dalla pubblicazione indiscriminata delle intercettazioni.
«Le intercettazioni sono processualmente indispensabili: nessuno vuole una società condizionata dal crimine. Detto ciò, però, è sotto gli occhi di tutti la facilità con cui il contenuto delle intercettazioni, soprattutto di quelle che non sono in alcun modo significative, finisce sui media. Pubblicare un’intercettazione che non ha niente a che vedere con l’indagine crea gravissimi problemi. Se una persona parla di cose senza rilevanza penale, non capisco perché se le debba ritrovare su un giornale. Se poi riguarda l’indagine, la divulgazione potrebbe addirittura pregiudicarla. Una misura di contrasto a questa deriva bisogna pur trovarla».
A suo avviso esiste un uso politico della giustizia?
«Io non so se i pm perseguano fini politici, a differenza di altri non ho certezze, però questa è l’impressione che alcuni danno. Ciò, di per sé, indebolisce l’istituzione. Il vero problema è che le notizie che dovrebbero rimanere segrete vengono invece pubblicate. L’intervento non deve farsi condizionando il diritto di cronaca, che resta uno dei pilastri della libertà e della democrazia, o pretendendo che il giornalista non pubblichi la notizia. La questione è che le notizie riservate non devono proprio arrivare al cronista. Quelle che riguardano le indagini, fino al dibattimento, dovrebbero restare segrete e non pubblicabili».
Sulla responsabilità civile dei magistrati cosa ne pensa?
«Ogni attività professionale risponde degli errori e dei danni causati. Quindi anche un magistrato che sbaglia grossolanamente dev’essere chiamato a risponderne in prima persona. Se sbaglio io, nessuno mi fa sconti. Se sbaglia il magistrato, invece paga il contribuente. E al danno si aggiunge la beffa. Resta fermo che l’azione risarcitoria contro l’amministrazione e non contro il singolo si giustificherebbe solo per i casi di colpa meno gravi».
C’è chi sostiene che così si finirebbe per depotenziare l'azione della magistratura...


«Questo è un tema molto caro ai magistrati e onestamente anche suggestionante, ma guardiamo invece il bicchiere mezzo pieno: la maggiore attenzione ed il maggiore scrupolo per i diritti fondamentali che ne deriverebbe. E poi i giornalisti e gli avvocati non hanno da tempo attivato le assicurazioni professionali?».

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