Missili ipersonici per armare lanciatori mobili che possono essere schierati in ogni angolo del globo. Il Pentagono si affida a Castelion e alla sua arma d'attacco ipersonica Blackbeard per riequilibrare le forze nella corsa agli armamenti ipersonici, pianificando la strategia che consentirà all'Us Army di "posizionare queste potenti e pressoché inarrestabili armi" in tutto il mondo.
Nella corsa agli armamenti ipersonici che vede gli Stati Uniti in leggero svantaggio rispetto alla Federazione Russa e alla Repubblica Popolare Cinese, la capacità di schierare missili che viaggiano nell'alta atmosfera a una velocità oltre cinque volte superiore a quella del suono in coordinate strategiche, e lanciarli da piattaforme terrestri mobili e ben rodate come l'High Mobility Artillery Rocket System, i famosi Himars utilizzati anche dall'Ucraina in guerra con Mosca, può rappresentare un vantaggio non trascurabile.
I missili come il Blackbeard, progettati appositamente per eludere le difese tradizionali attraverso la velocità ipersonica, potrebbero rappresentare una minaccia letale per tutti gli avversari convenzionali alla "portata" dei lanciatori e del range operativo dei missili, circa 800 chilometri nel caso del Blackbeard sviluppato da Castelion.
Il sistema Blackbeard, afferma l'azienda in un comunicato stampa: "sfrutta sottosistemi di propulsione e guida integrati verticalmente per ottenere prestazioni a una frazione del costo delle armi tradizionali, supportando l'obiettivo del Dipartimento di costruire una capacità di deterrenza non nucleare credibile su larga scala".
La capacità di mettere in campo missili in grado di cambiare direzione viaggiando a velocità diverse e superiori a quella del suono, diventando di fatto "intracciabili" anche per i più moderni sistemi di difesa aerea, rende questi missili una minaccia temuta da Washington, Mosca, Pechino e da qualsiasi attore statale o non statale che potrebbe essere messo nel mirino di queste armi letali.
Oltre a Castelion, altre aziende statunitensi, come Stratolaunch, Raytheon e Lockheed Martin, stanno lavorando a programmi di sviluppo e adattamento di armi ipersoniche che potrebbero armare i lanciatori mobili terrestri. I missili Blackbeard sono solo la "prima arma d'attacco ipersonica" progettata per la "produzione di massa" e per un impiego rapido. Secondo quanto reso noto, l'azienda mira a produrre migliaia di sistemi d'arma all'anno una volta raggiunto il pieno regime.
Il Pentagono, che mira a schierare capacità di attacco più accessibili, non deve fare i conti solo con la Cina e la Russia, gli avversari convenzionali teorici che già dispongono di programmi competitivi per lo sviluppo di armi ipersoniche, ma anche con i contribuenti e con le spese complessive che il Pentagono deve sostenere a 360°.
I sistemi d'arma ipersonici, infatti, rappresentano una parte essenziale degli arsenali che faranno la differenza nei potenziali conflitti del futuro, ragione per la quale il loro sviluppo e la loro operatività sono al centro di una vera e propria corsa sul piano geopolitico.