La Cina punta sui cani robot con mitragliatrice: così prepara la guerra del futuro

Nel corso degli ultimi anni in Cina alcuni cani robot sono stati impiegati in esercitazioni militari. Alcuni scienziati cinesi credono che questa tecnologia possa rivoluzionare la guerra del futuro

La Cina punta sui cani robot con mitragliatrice: così prepara la guerra del futuro

La Cina sta producendo ingenti quantità di cani robot, la maggior parte dei quali da utilizzare per svolgere compiti banali o come nuovi animali domestici. Nel corso degli ultimi anni una piccola parte di queste macchine è stata però armata e impiegata in esercitazioni militari, come dimostrano alcuni filmati diffusi dall'esercito cinese. In futuro dispositivi del genere potranno dunque essere sfruttati durante guerre o scenari di crisi? Da una parte c'è chi liquida i citati video come pura propaganda, sostenendo che la corporatura esile di simili robot li renderebbe inadatti a gestire le armi da fuoco standard. Dall'altro lato non manca chi vede un enorme potenziale in questa tecnologia emergente, ritenendola in grado di rivoluzionare la guerra del futuro.

Il possibile utilizzo militare dei cani robot

Il dilemma è stato sollevato da un lungo articolo del South China Morning Post, secondo cui nel corso del 2023 i Marines statunitensi hanno acquistato diversi cani robot di fabbricazione cinese per valutarne l'efficacia in combattimento. I risultati dei test americani non sono ovviamente disponibili, ma uno studio realizzato da vari scienziati cinesi suggerirebbe che queste unità potrebbero (il condizionale è d'obbligo) essere particolarmente efficaci nell'utilizzare armi da fuoco. Il citato paper "dimostra la fattibilità di una piattaforma di attacco con le gambe", hanno scritto lo scienziato capo Xu Cheng e il suo team in un articolo sottoposto a revisione paritaria e pubblicato il mese scorso sul Chinese Journal of Engineering.

Xu, professore di ingegneria meccanica presso l'Università di Scienza e Tecnologia di Nanchino (sanzionata dagli Usa per i suoi stretti legami con l'esercito cinese), nonché vicepresidente della Chinese Light Weapons Society, sostiene che, in base all'analisi effettuata dal suo team, gli statunitensi potrebbero non aver utilizzato i cani nel modo migliore per raggiungere il loro pieno potenziale in battaglia.

Come parte del loro studio, gli scienziati cinesi hanno messo una mitragliatrice da 7,62 mm (modello non specificato) su un cane robotico. L'arma utilizzata era in grado di sparare 750 colpi al minuto ed era dotata anche un mirino optoelettronico, un supporto ammortizzante e un sistema di ricarica automatica. Il cane robotico sarebbe riuscito a sparare raffiche di 10 colpi contro un bersaglio di dimensioni umane che si trovava a 100 metri di distanza.

Gli esperimenti degli scienziati cinesi

Dopo più colpi sparati, il raggio di semidispersione, ovvero la distanza massima tra il centro del bersaglio e i cinque fori di proiettile più vicini, è stato misurato in circa 5 cm. Detto altrimenti, se il robot mirasse al petto di una persona, la maggior parte dei proiettili finirebbe nella regione del cuore. Si tratta di un risultato notevole considerando l'uso di mitragliatrici, che sono note più per la loro potenza di fuoco che per la precisione. Secondo i ricercatori, questa tecnologia potrebbe insomma potenzialmente avere un impatto significativo sul futuro della guerra. "La guerra urbana, che comprende operazioni antiterrorismo, missioni di salvataggio di ostaggi e sgombero di strade ed edifici, è costantemente salita alla ribalta come aspetto fondamentale del conflitto contemporaneo", hanno scritto Xu e i suoi colleghi nel loro articolo.

"Il paesaggio urbano, con il suo labirinto di strade che si intersecano e di imponenti edifici stretti l’uno all’altro, pone sfide uniche per le piattaforme di combattimento senza pilota. Queste piattaforme devono affrontare terreni non strutturati ed eseguire azioni complesse come manovre, scalate e salti, rendendo inadeguati i tradizionali progetti su ruote e cingolati", hanno aggiunto. Ecco che, a loro avviso, le piattaforme quadrupedi, basate su principi bionici, possono utilizzare punti di supporto a terra indipendenti per fornire maggiore mobilità e adattabilità in complessi ambienti di combattimento urbani.

Anche altri Paesi hanno provato a utilizzare cani robotici in combattimento. Nel 2015 la Boston Dynamics aveva ad esempio sviluppato un gigantesco robot quadrupede per l’esercito americano. Tuttavia, a causa del rumore eccessivo e di altri inconvenienti, la tecnologia non è mai andata oltre la fase sperimentale. La Cina ha ridotto il gap in questo particolare ambito. Con il risultato che i cani robotici cinesi adesso possono percorrere le scale, eseguire imprese acrobatiche come salti mortali all’indietro, attraversare discariche di rifiuti o foreste pluviali tropicali e mantenere una corsa continua per quasi quattro ore trasportando un carico di 20 chilogrammi.

Inoltre, grazie alla fiorente industria elettronica cinese e all’intera catena industriale, il prezzo di un cane robotico made in China è crollato fino a 3.000 dollari.

Attenzione però, perché questo non significa che questi dispositivi siano pronti al combattimento appena usciti dalla fabbrica. Pare che il loro potenziale bellico non manchi, ma servirà del tempo per capire meglio come e se questi particolari quadrupedi potranno essere davvero sfruttati in battaglia.

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