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La Cina svela il missile YKJ-1000: ipersonico, autonomo e pensato per colpire portaerei Usa

La Cina presenta il nuovo vettore: autonomia di manovra, IA, capacità anti-portaerei e attacco terrestre. Gittata 500–1300 km e produzione già avviata. Mostrato in video a forte tono propagandistico

La Cina svela il missile YKJ-1000: ipersonico, autonomo e pensato per colpire portaerei Usa
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La holding cinese Beijing Lingkong Tianxing Technology, società privata ma partecipata statale tramite ACAE che controlla il Shanghai Guongseng Group, tra i finanziatori del gruppo, ha svelato oggi un nuovo missile balistico ipersonico, denominato YKJ-1000, che secondo quanto riferito sarebbe capace di identificazione automatica del bersaglio e di manovre evasive.

Secondo la compagnia, che ha mostrato il vettore in un breve video promozionale, il missile avrebbe una gittata operativa compresa tra 500 e 1300 chilometri, una velocità compresa tra Mach 5 e 7 e un tempo di spinta di 360 secondi.

Il video mostra che il missile può essere trasportato da un veicolo di lancio del tipo semirimorchio “a container”. Dopo il lancio, il missile sarebbe in grado di identificare automaticamente i bersagli ed effettuare autonomamente manovre evasive contro potenziali intercettazioni prima della fase finale del volo. L'YKJ-1000, per come è stato mostrato, è un boost-glide, con il veicolo di rientro planante (del tipo HGV – Hypersonic Gide Vehicle) dotato di un motore a razzo aggiuntivo. Beijing Lingkong Tianxing Technology ha anche mostrato un lancio di prova del missile, effettuato in data e località sconosciute, che ha colpito con precisione il bersaglio.

La versione base dell'YKJ-1000, come riporta il Global Times, avrebbe raggiunto con successo la produzione di massa, mentre la sua versione “autonoma”, integrata con capacità di intelligenza artificiale e capacità di collaborazione per attacco “a sciame”, sarebbe attualmente in fase di sviluppo su larga scala.

Secondo quanto dichiarato dalla società costruttrice, il missile può condurre rapidi attacchi di precisione contro obiettivi di alto valore oltrepassando le difese, andando a colpire bersagli come centri di comando, postazioni missilistiche e installazioni radar, oppure può anche completare una rapida ricognizione sfruttando la sua velocità e i sensori ad alta risoluzione.

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Il video che mostra le prestazioni del nuovo missile mostra un suo impiego tipo in un doppio ruolo: quello antinave e da attacco terrestre. Bisogna notare che l'azienda cinese ha scelto di mostrare l'attacco a un gruppo d'attacco portaerei, ovviamente intendendo quelli statunitensi, e un attacco terrestre al territorio del Giappone. Due elementi che provano una volta di più l'elevato livello di aggressività della propaganda cinese raggiunto in questi giorni, proprio per via della recente crisi sino-nipponica.

La possibile gittata del vettore lo classifica come un MRBM (Medium Range Ballistic Missile) che è conforme con le velocità riportate dalla società, mentre la particolare scelta di avere un sistema di propulsione nel veicolo di rientro è indicativa forse della necessità di accelerarlo ulteriormente nella sua fase terminale, ovvero in prossimità del bersaglio. Nel video il veicolo di rientro è mostrato con un pennacchio di gas di scarico mentre orbita intorno a un gruppo portaerei, ma forse si tratta solo di una drammatizzazione per il lancio pubblicitario, considerando che un veicolo planante ipersonico è già di per sé in grado di effettuare manovre senza avere un propulsore.

La Repubblica Popolare Cinese ha già in servizio alcuni vettori ipersonici, tra cui almeno uno con testata di tipo HGV, ovvero il DF-17.

Data la gittata e le altre caratteristiche, si tratterebbe effettivamente di un vettore pensato per colpire bersagli terrestri di alto valore (come basi aeree, centri di comando e basi navali) e per ruoli di interdizione navale, secondo l'attuale dottrina cinese che prevede l'estensione e il rafforzamento delle bolle Anti Access / Area Denial intorno alle sue coste e nel Mar Cinese Meridionale, considerato da Pechino un bastione per i suoi sottomarini nucleari e un trampolino di lancio per i mari del Pacifico sudoccidentale e dell'Oceano Indiano.

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