Navi stealth armate con droni kamikaze: la nuova strategia delle operazioni speciali Usa

Presto i droni diventeranno una componente fondamentale nelle operazioni speciali della marina Usa

Navi stealth armate con droni kamikaze: la nuova strategia delle operazioni speciali Usa
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Presto i droni diventeranno una componente fondamentale nelle operazioni speciali della marina Usa. Secondo quanto riportato da The War Zone, le imbarcazioni stealth Ccm (Combat Craft Medium) hanno completato i test di lancio per i velivoli senza pilota kamikaze Altius-700, prodotti da Anduril Industries.

Membri del Socom statunitensi, il comando delle operazioni speciali della marina militare, hanno spiegato che l’obiettivo è permettere alle nuove Ccm Mk2 di poter utilizzare sia munizioni circuitanti, sia altri proiettili di precisione. Come spiegato da un ingegnere del Navsea (Naval Sea Systems Command), per il momento nei test stanno venendo utilizzati solo gli Altius-700, una versione più grande e a gittata maggiore dell’Altius-600, dotato di un design modulare e sia della capacità di poter trasportare testate efficaci contro i corazzati o gli edifici, sia di svolgere missioni legate alla guerra elettronica. Il lanciatore montato sulle Ccm dovrebbe poterne trasportare otto, ma per il momento a riguardo vi sono pochi dettagli.

Le altre opzioni prese in considerazione dalla marina Usa sono l’Hero-120, già utilizzato dai marines, sia il più piccolo Hero-30, entrambi prodotti da UVision. L’entrata in servizio delle Ccm Mk2 equipaggiati con questi droni kamikaze è prevista per il 2030.

Le navi stealth al momento impiegate nelle operazioni speciali dalle forze statunitensi sono armate con mitragliatrici calibro 50 e lanciagranate automatici Mk19 Mod 3. Aggiungere i velivoli senza pilota a questo arsenale permetterebbe ai soldati americani di prendere di mira bersagli in mare o a terra da una distanza maggiore, oltre a dar loro la possibilità di effettuare ricognizioni prima di lanciare raid contro obiettivi sensibili. Da non sottovalutare, inoltre, il fatto che gli operatori dei droni sulle navi potrebbero passare il controllo a forze alleate a terra, in mare o nel cielo, in modo da ampliare ancora di più la loro portata.

“Una di queste navi non fermerà la prossima guerra.

Quello sarà il compito delle nostre piattaforme come portaerei e sottomarini”, ha affermato il capitano Jared Wyrick. “La Naval Special Warfare ha l'opportunità di aumentare la propria letalità e la propria sopravvivenza quando la guerra inizierà, e di rendere evidenti tutti questi vantaggi”.

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