"Può sparare 10mila colpi": cosa sappiamo del nuovo cannone cinese

Pechino potrebbe aver effettuato un importante balzo in avanti nel campo degli armamenti ad energia diretta. Alcuni scienziati cinesi hanno testato un cannone capace di sparare oltre 10.000 colpi in successione

"Può sparare 10mila colpi": cosa sappiamo del nuovo cannone cinese
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Un team di scienziati cinesi ha testato con successo un sistema compatto a microonde ad alta potenza (HPM) in grado di sparare oltre 10.000 colpi in successione, consentendo a Pechino di effettuare un importante balzo in avanti nel campo degli armamenti ad energia diretta. I ricercatori del Northwest Institute of Nuclear Technology (NINT) hanno costruito la tecnologia e condotto le prove documentando il tutto in uno studio peer-reviewed pubblicato sulla rivista High Power Laser and Particle Beams. Il cannone a microonde, che pesa meno delle tradizionali armi HPM ed è alimentata da una corrente pulsata da tre gigawatt, ha destato particolare interesse da parte degli esperti ed analisti militari. Ecco quello che sappiamo sul nuovo potenziale jolly del Dragone.

Il nuovo cannone della Cina

Il South China Morning Post ha fatto notare che i cannoni dell'artiglieria tradizionale devono essere sostituiti dopo un migliaio di colpi. I test hanno invece dimostrato che l'arma realizzata dal NINT sarebbe in grado di funzionare in maniera stabile anche dopo averne esplosi oltre 10.000. Le sue misure esatte restano sconosciute, ma uno schema diffuso sui social suggerisce una dimensione paragonabile a quella di una mitragliatrice Gatling. Operando a 10-30 impulsi al secondo, il cannone in questione emette raggi di microonde che superano centinaia di megawatt da una sorgente di radiazioni delle dimensioni di un pollice, abbastanza potenti da attaccare droni, missili, aerei o persino satelliti in orbita bassa.

Le armi a microonde richiedono un vuoto pressoché perfetto per prevenire perdite di energia e catastrofici archi elettrici, mentre i sistemi tradizionali si basano su pompe esterne pesanti e ingombranti (un limite critico per il loro impiego sul campo di battaglia). Le perdite possono provenire da crepe invisibili, giunti o molecole d'aria intrappolate nelle leghe metalliche. L'innovazione principale del nuovo cannone risiede in un sistema unico di incapsulamento sotto vuoto che elimina le ingombranti pompe esterne con tecniche di produzione avanzate. "Abbiamo raggiunto una svolta nella saldatura ceramica-metallo", ha scritto il team dell'istituto di Xian, nella provincia dello Shaanxi, che svolge un ruolo di supporto nella ricerca sulle armi nucleari.

Una svolta inattesa

Con la nuova tecnica di produzione, i ricercatori hanno saldato gli isolatori ceramici in ossido di alluminio all'acciaio utilizzando leghe ad alta temperatura, sostituendo gli O-ring in gomma soggetti a perdite. Il team del Dragone ha anche sviluppato un'esclusiva pompa NEG (non-evaporable getter). Parliamo di pompe in lega di zirconio-vanadio-ferro che catturano dinamicamente i gas di idrogeno, carbonio e azoto rilasciati durante il funzionamento, mantenendo alti livelli di vuoto anche durante esplosioni prolungate. Durante le prove a fuoco vivo, le pompe NEG hanno assorbito i picchi di gas in pochi secondi, consentendo un funzionamento continuo.

Tutto questo, scrivono i media del Dragone, avviene in concomitanza con l'inasprimento da parte della Cina dei controlli sulle esportazioni di gallio, un metallo raro, vitale per gli sforzi statunitensi volti a sviluppare HPM a base di nitruro di gallio (GaN). Ebbene, mentre i progetti americani mirano a superare le sfide del vuoto sfruttando l'efficienza del GaN, il divieto di esportazione imposto da Pechino minaccia di ostacolare i piani degli Usa.

Pare inoltre che il gigante asiatico starebbe sviluppando armi HPM allo stato solido utilizzando semiconduttori GaN per superare Washington nella corsa agli armamenti ad energia diretta. Ultimo aspetto da considerare: non conosciamo i dettagli relativi alla fonte energetica da gigawatt dell'arma cinese, fondamentale per la mobilità del sistema, e per questo è difficile valutarne il valore pratico.

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