"Sei missili sulla Sardegna". La simulazione di un attacco aereo

L’esercito ha simulato un’offensiva di missili russi nel Mediterraneo: molti esploderebbero a Cagliari

"Sei missili sulla Sardegna". La simulazione di un attacco aereo
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Sei missili russi sulla Sardegna, per la precisione su Cagliari. Fortunatamente si tratta solo di una simulazione dell’esercito, parte dell’esercitazione “Joint Stars” conclusa due settimane fa. Come riportato da Repubblica i militari hanno simulato uno sciame di ordigni nel Mediterraneo: prima i droni, poi i missili balistici, infine i cruise. Nonostante lo schieramento dei migliori sistemi contraerei europei – il cacciatorpediniere Doria e una batteria terra aria Samp-T – sei missili esploderebbero a Cagliari.

Abbiamo bisogno di una difesa aerea multistrato, che possa agire a quote basse, medie e a lunga distanza”, l’analisi del generale Nicola Piasente, sulla stessa lunghezza d’onda del segretario generale della Nato Mark Rutte, che ha chiesto di quintuplicare le armi antiaeree e antimissile: "Vediamo in Ucraina come la Russia semina il terrore dall’alto, per questo dobbiamo potenziare lo scudo che protegge i nostri cieli".

I contratti firmati dopo l’invasione russa prevedono consegne nel 2026: c’è un problema di produttività visibile a occhio nudo. Basti pensare che l’Europa costruisce in un anno un numero di difese che Kiev spende in qualche giorno. Il Vecchio Continente può contare su un’industria apposita, il consorzio Mbda composto da Italia, Francia, Gran Bretagna e Germania. Nel 2025 gli esemplari prodotti in Italia aumenteranno del 40 per cento, mentre nel 2026 raddoppieranno. "Quando sono state emanate le leggi la guerra era impensabile. Ora non lo è più. Non possiamo permetterci questo lusso: Putin non aspetterà che mettiamo in ordine la nostra burocrazia" la sottolineatura del commissario alla Difesa Andrius Kubilius.

L’Europa è di fronte a “una tempesta perfetta” ha aggiunto il commissario e la burocrazia non aiuta, considerando che servono almeno tre anni per ottenere i permessi per ampliare uno stabilimento e risulta complesso anche solo installare catene di montaggio

negli opifici di proprietà della Difesa.

Il confronto con Mosca è impietoso: nel 2025 l’economia bellica del Cremlino consegnerà 633 cruise KH101, 800 missili balistici Iskander e oltre 25 mila droni Geran.

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