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"Le truppe lasciano le basi": così la Francia inizia il ritiro dal Niger

Le operazioni termineranno in alcune settimane. La giunta golpista esulta e annuncia il ritiro dei primi militari diretti verso il Ciad

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La Francia inizia il ritiro dal Niger. Lo stato maggiore ha comunicato di avere avviato le pratiche per il ritiro di armi, equipaggiamenti e uomini del Paese africano. Il ritiro era stato richiesto dalla giunta golpista ed era poi stato annunciato dallo stesso presidente Emmanuel Macron con quella dichiarazione con cui dava per finita l'era della Françafrique.

Le operazioni coinvolgono 1400 militari schierati tra Niamey, Ouallam e Tabarey-Barey. La procedura è stata avviata "in conformità con la pianificazione e il coordinamento in corso" hanno sottolineato dalla Francia, per confermare che non si tratta di una fuga disordinata ma di un ritiro già preventivato e organizzato nei dettagli. Non si tratterà di un ritiro rapido, complici non solo la complessità delle operazioni logistiche ma anche la delicatezza del teatro operativo in cui operano gli apparati di Parigi, con una giunta nemica, i confini terrestri chiusi verso Nigeria e Benin e soprattutto con il divieto di sorvolo degli aerei francesi a meno di autorizzazioni del governo di Niamey. Ma l'obiettivo francese sembra essere quello di concludere il tutto in poche settimane.

Secondo quanto comunicato dalla giunta al potere in Niger, i soldati francesi hanno iniziato il ritiro via terra con un convoglio diretto in Ciad. "Le truppe con sede a Ouallam hanno lasciato oggi la loro base. Si tratta delle operazioni per la partenza del primo convoglio terrestre in direzione del Ciad sotto scorta delle nostre Forze di difesa e di sicurezza" ha comunicato il regime stando a quanto riporta Agi. E il fatto che l'annuncio sia stato dato alla televisione nazionale rafforza l'idea che questo ritiro abbia per i militari nigerini un altissimo valore simbolico, oltre che politico.

Per loro una vittoria. Per Macron una presa di coscienza di un ruolo francese in Africa radicalmente mutato nel corso degli anni. Dopo la fine della missione Barkhane, i recenti colpi di Stato nell'ex impero coloniale di Parigi hanno mostrato le grandi difficoltà dell'Eliseo nel gestire quella che era la Françafrique. Dal Mali al Niger, dal Burkina Faso al Gabon, la presa della Francia rispetto al territorio del Sahel si è sensibilmente ridotta.

E ora il ritiro delle truppe dal Niger rappresenta l'immagine più eloquente di un nuovo cambiamento nella politica estera transalpina e nella politica africana.

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