
La Anduril Industries, importante azienda statunitense attiva nel settore della difesa, ha recentemente presentato durante un segmento andato in onda sul programma CBS 60 Minutes alcune immagini del drone YFQ-44, meglio noto come “Fury”. Il breve filmato ha mostrato due tecnici intenti a montare un’ala del velivolo, nonché una clip concettuale dei droni che svolgono funzioni di supporto per alcuni caccia con equipaggio. In precedenza, un modello rappresentativo del YFQ-44 era stato mostrato il 1 maggio. Il drone Fury rappresenta uno dei potenziali sistemi d’arma che saranno scelti nell’ambito del programma Collaborative Combat Aircraft (CCA) dell’aviazione statunitense.
Tale programma mira a ridefinire il ruolo dell’aviazione mediante la produzione su vasta scala velivoli senza pilota in grado di affiancare i caccia con equipaggio ed essere impiegati come “gregari”. Tali piattaforme potranno svolgere numerose funzioni differenti tra cui guerra elettronica, ricognizione e combattimento aria-aria ed aria-terra, sia autonomamente, sia con funzioni di supporto ai caccia a pilotaggio. Il Fury della Andruil rappresenta una delle piattaforme attualmente in competizione per vincere l’appalto del programma CCA assieme al drone YFQ-42A similare progettato dalla General Atomics. La decisione del Pentagono è attesa per l’anno fiscale 2026.
La nuova arma
Il Fury rappresenta un veicolo aereo autonomo ad alte prestazioni in grado di essere configurato per varie missioni differenti. Il drone è equipaggiato con un motore tubofan Williams International FJ44-4M che lo rende in grado di raggiungere un’altitudine di 50.000 piedi e raggiungere una velocità di 1,154 km orari. Esso può essere equipaggiato con missili aria-aria AIM-120 AMRAAM d è altresì dotato del software Lattice, sviluppato dalla stessa Anduril.
Tale sistema impiega l’intelligenza artificiale al fine di analizzare autonomamente dati provenienti da migliaia di sensori trasformandoli in un’unica immagine operativa. Ciò garantisce algli operatori di identificare con estrema velocità e precisione obbiettivi nemici, allocando con enorme efficienza sia le risorse dei droni, sia di altre piattaforme.
Caratterisica peculiare del Fury è la sua progettazione. La turbina FJ44-4M risulta infatti largamente utilizzata per alcuni velivoli commerciali. Al contempo, la struttura del carrello di atterraggio è costruita in maniera estremamente semplice. Numerosi sottosistemi modulari sono altresì combinabili con componenti commerciali già pronti all’uso. In virù di ciò il velivolo risulta poco costoso (30 milioni di dollari per unità) ed estremamente semplice da costruire. Brian Schimpf, Amministratore Delegato della Andruil, ha indicato come il Fury sia stato progettato per essere montato in quasi ogni forma di fabbrica negli Stati Uniti, non necessitando di particolare know how, o di macchinari avanzati.
Una guerra d’attrito
A partire dalla fine della Guerra Fredda gli Stati Uniti hanno combattuto conflitti caratterizzati da ambienti operativi non contestati, da uno scarso impiego di munizioni e base perdite di mezzi operativi. L’invaione ussa dell’Ucraina ha sancito il ritorno di conflitti su vasta scala caratterizzate da un immane consumo di munizioni, nonché da un forte tasso di attrito di sistemi d’arma. Tale stato di cose ha determinato una forte crescita dell’importanza delle piattaforme senza pilota.
Queste ultime, data l’assenza di piloti eil basso costo, risultano infatti estremamente utili sia come moltiplicatore di potenza delle unità a pilotaggio mediante il sistema Manned-Unmanned Teaming (MUM-T), sia come utili strumenti volti a prevenire la distruzione di unità a pilotaggio maggiormente sofisticate. In tal senso, il Fury risulta essere una perfetta rappresentazione di tale processo.
La piattaforma consiste infatti in un’evoluzione del tradizionale ruolo dei velivoli senza pilota (UAV), in precedenza limitati dalla loro struttura ad operazioni diverse da quelle assegnate ai caccia a pilotaggio, ma ora in grado di affiancare anche questi ultimi. Le guerre del futuro, pur vedendo sempre l’operatore umano al centro, saranno caratterizzate da un crescente impiego di droni ed intelligenza artificiale su ogni dominio.