La vulgata vorrebbe la moda essere fenomeno eterno, quasi atemporale. A partire dallassunto che fu di Condorcet che il vestito è «il segno che separa luomo dallanimale» e che da sempre non si indossa stoffa solo per coprirsi, quanto per ornarsi, per raccontare qualcosa di se stessi. Eppure la moda intesa come sistema codificato ma mutevole, motivato dalla continua rincorsa tra lessere e lapparire, tra lassomigliare agli altri e lo spiccare nel proprio estroso individualismo, è qualcosa di profondamente occidentale.
Per rendersene conto val la pena di sfogliare Sociologia della moda di Frédéric Monneyron (Laterza, pagg. 145, euro 10, trad. Gianluca Valle), un saggetto agile ma dotto su che cosa sia la moda e su quanto sia faticoso interpretarne i tanti significati sociali. Lidea guida di Monneyron è che non si può parlare di moda prima dellavvento dellindividualismo occidentale, del gusto del vestire per manifestare le proprie estrosità personali (un vezzo che si potrebbe far risalire alla Francia illuminista). Prima, e anche dopo in altre civiltà, labito era prevalentemente un oggetto codificato che serviva a segnalare il rango e il cui uso era spesso regolato dalla legge. Insomma lavvento del potere borghese porta con sé, a stretto giro di posta, lavvento del gusto del cambiamento e della varietà negli abiti, anzi lo trasforma in decreto rivoluzionario alla data dell8 brumaio dellanno secondo (29 ottobre 1793): «Nessuna persona delluno o dellaltro sesso potrà costringere un cittadino a vestirsi in modo particolare, senza essere considerata e trattata come sospetta e perturbatrice dellordine pubblico».
Al di là dei toni giacobini era linizio di una rutilante libertà-schiavitù. Tra i primi ad accorgersi dellinarrestabile fenomeno, lord George Brummell, che nel 1821 scrisse un Book of fashion, dando così origine al dandismo e costringendo il mondo culturale inglese a spaccarsi in due tra coloro che lo osannavano e coloro che volevano estirparlo quale lezioso fiore del male.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.