Alti e bassi. Il 57 per cento dei milanesi sarebbe favorevole al ticket dingresso - alias Ecopass - contro il 36% di quanti lo vedrebbero come fumo negli occhi. I fautori del pedaggio, però, sono meno dellanno scorso: nel novembre 2006 il 61 per cento era pronto a dare il via libera alla sperimentazione, mentre oggi si dice favorevole il 57,1 ed è cresciuta la massa degli incerti, passati dal 4,3 al 10,6 per cento. Risultati di un sondaggio sulla pollution charge e la salute dei milanesi realizzato da Euromedia research, che tra il 5 e 7 settembre ha intervistato telefonicamente un campione di 3mila cittadini (200 residenti nella Cerchia dei Bastioni, 700 nel semicentro e 2.100 in periferia). Il sindaco Letizia Moratti ieri ha approfittato del vertice sulle dismissioni immobiliari del Comune per distribuirlo a segretari cittadini, capigruppo e capidelegazione della Cdl, in vista dellincontro sul ticket fissato lunedì prossimo in cui si tornerà a discutere di abbonamenti e possibili date per lavvio. Ventinove paginette che partono dal giudizio dei milanesi sulla qualità dellaria a Milano: il 30% dice che «peggiora di giorno in giorno», per il 22,8 è pesante, «ma è così in tutte le grandi città», per il 19,5 è «mediamente» accettabile mentre per un catastrofico 10,8% la situazione è «irrimediabile». Milano, secondo studi recenti, è una delle città con la più alta velocità dinvecchiamento, ma per il 48% la causa sono gli elevati livelli di stress, solo uno su 5 lo associa direttamente agli alti livelli di inquinamento. L83% ignora del tutto che secondo lOms laspettativa di vita dei milanesi è un anno inferiore rispetto alla media nazionale, figurarsi se immaginano che è un effetto dello smog. Uno dei 30 interventi per ridurre i livelli di Pm10, ha spiegato listituto di ricerca, è lintroduzione dellEcopass nella Cerchia dei Bastioni: il 57,4% lo condivide «molto o abbastanza» (perché «è larea più congestionata», è giusto che se inquini paghi, «e più inquini più paghi», perché «migliorerà la qualità dellaria di tutta Milano» o, semplicemente, chi non possiede lauto non si pone di questi problemi), il 36,3% invece poco o per niente. La spesa e la presunta inutilità sono le motivazioni principali di chi lo boccia: per il 30,9% dei contrari «non sarà sufficiente, le polveri non si fermano nellarea dei Bastioni», per il 25% «come al solito saranno avvantaggiati i più ricchi», per il 13,2% è «penalizzante» per tutti quelli che non possono permettersi unauto nuova. Senza conoscerne i dettagli, il 59% dei milanesi pensa che il famoso «Piano per la salute» porterà benefici, diventano il 73% se gli si spiega che tra i trenta punti ci sono ad esempio più mezzi pubblici, aree verdi e piste ciclabili. Ma sullinserimento specifico dellEcopass, appunto, lavvio che era gradito al 61% un anno fa si abbassa al 57,1%. Le prime ragioni del sì sono il miglioramento dellaria (34% dei milanesi), un aumento della vivibilità specie per i pedoni (22%) e una riduzione di traffico e stress (14%). Per i negativi sembra solo uno stratagemma per aumentare le spese (36%), penalizzerebbe i poveri che non possono permettersi una casa in centro o unauto ecologica (12%), i milanesi non possono fare a meno dellauto (10%).
«La democrazia dei sondaggi non basta - commenta il capogruppo di An Carlo Fidanza - in città cè una percezione diffusa di critici nei confronti del provvedimento, che non va sottovalutata e a cui va data risposta». Laumento degli incerti rispetto a un anno fa, sottolinea, «dimostra che cè confusione, bisogna ancora investire molto sulla comunicazione, spiegare bene il provvedimento. E se si decide davvero di partire con la sperimentazione dovremo tenere nel dovuto conto i giudizi dei cittadini per rendere lEcopass più digeribile».
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