Innovazione, tecnologie, qualità della vita e procedure minivasive per un più rapido decorso per il paziente: questi i principali temi dellincontro organizzato a Roma dal titolo «La nuova frontiera della chirurgia vertebrale percutanea», tenutosi presso la Biblioteca del Senato Giovanni Spadolini. Tra i relatori, Antonio Tomassini, presidente della XII Commissione iIgiene e sanità del Senato, , Franco Postacchini, presidente Società Italiana di Chirurgia Vertebrale, Alberto Delitala, della neurochirurgia del San Camillo e Claudio Cricelli, presidente della Società di medicina generale.
In Italia si stima siano circa 15 milioni le persone che soffrono di dolori alla colonna vertebrale. Limpatto sociale di questo fenomeno e gli effetti sulla qualità della vita sono estremamente negativi se si pensa che 1/3 dei casi deve sospendere temporaneamente lattività lavorativa. Le cause del mal di schiena sono diverse, ma i fattori meccanici come discopatie, stenosi, ernie del disco e fratture sono di gran lunga lorigine più diffusa del disturbo (dall85% al 90% secondo le statistiche). Non tutte le cause possono essere rimosse efficacemente con i trattamenti conservativi come fisioterapia, busto o terapie farmacologiche. Quando questi approcci, infatti, risultano fallimentari è possibile fare ricorso al trattamento chirurgico che, grazie alla continua evoluzione dei dispositivi utilizzati, è diventato sempre meno invasivo. Oggi, le principali patologie del rachide, discopatie degenerative, ernie del disco, stenosi lombari, fratture vertebrali, possono essere trattate con approcci chirurgici percutanei mininvasivi. «LItalia è senza dubbio una delle realtà più avanzate da questo punto di vista, ma lapproccio chirurgico minivasivo continua Tomassini è ancora poco diffuso ed è praticato solo in alcuni centri specialistici: le unità di chirurgia vertebrale sono presenti solo nel 20% dei nostri ospedali ». La chirurgia vertebrale mininvasiva non si diffonde in Italia anche a causa delle problematiche medico-legali. «É necessaria afferma Postacchini - una revisione della normativa, che in Italia non protegge la classe medica.
La diffusione della chirurgia vertebrale frenata dalle norme che non accettano i rischi chirurgici
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