Digitale, e la fotografia guarda al futuro

Lucca Digital Photo Fest, secondo atto. Questa volta si recita a soggetto, e i soggetti sono tra i migliori del mondo della fotografia contemporanea. Per la seconda edizione del festival dedicato al digitale, diventato in soli due anni uno dei più importanti eventi italiani del settore, sono infatti arrivati nel centro storico della città toscana grandi autori e brillanti promesse dell’arte di scrivere con la luce, con mostre personali che niente hanno da invidiare ai più noti incontri di Arles, Mannheim o Perpignan. E se lo scorso anno il festival di Lucca era da non perdere soprattutto perché ultima occasione per ammirare le immagini vincitrici del premio internazionale World Press Photo, noto «Pulitzer» della fotografia di reportage, ora il taglio e gli interessi che ruotano intorno alla manifestazione, inaugurata sabato, sono nettamente superiori e spaziano in ogni direzione, perfino quella della videoarte, disciplina alla quale è stata dedicata una sezione speciale a cura di Luciano Bobba.
Anche in questa edizione 2006 viene consegnato il Lucca Digital Photo Award, riconoscimento che nella passata edizione è andato a Douglas Kirkland e che quest’anno premia Steve McCurry, reporter di viaggio americano, che appartiene all'agenzia Magnum e che è documentarista e ritrattista impareggiabile. A Palazzo Guinigi è possibile vedere il suo lavoro «South-South East». Suoi sono alcuni dei volti più penetranti della storia della fotografia. Celebre è quello scatto che immortala una bambina afgana dagli occhi verdi, vulnerabili, incisivi, realizzato negli anni Ottanta in un campo profughi di Peshawar, in Pakistan. Lei si chiamava Sharbat Gula. McCurry l’ha ritrovata e rifotografata dopo vent’anni da quell’incontro: stesso sguardo verde, incastonato tra le rughe lasciate dal tempo trascorso.
Gli altri protagonisti delle rassegne monografiche sono Pep Bonet con «Posithiv+», ricerca sul virus Hiv, su terapie e malati ed effetti sulla società, allestita al Baluardo San Regolo; Ivo Saglietti con «Stragi del sabato sera» e il giovane Gabriele Croppi con la videoinstallazione «Fughe, omaggio a Fernando Pessoa», entrambe ospitate a Palazzo Guinigi. All'ex Manifattura Tabacchi sono esposti gli «Scatti d’atleta» di Alessandro Trovati e il lavoro «Chernobyl, living with disaster» del tedesco Gerd Ludwig, coraggioso reportage sul tema dell’ecologia nei paesi dell’ex Unione Sovietica. Nella stessa storica sede anche Franz Lanting con «Eye to eye», personale che si avvale di un progetto di allestimento dei due giovani architetti Leonardo Casini e Patricia Cid, e le immagini di Pietro Ninfa dal titolo «Nero tango», tra danza e passione, slanci e conflitti. Al Baluardo San Paolino infine, le 74 opere in bianco e nero di Erich Hartmann che mostrano i 31 campi di concentramento nazisti come sono oggi, mentre i fotografi di scena dell’Accademia del Teatro alla Scala sono ospitati nelle vetrine degli antiquari del centro storico di Lucca.


Tra gli ospiti dei molti eventi collaterali in programma (letture, incontri e dibattiti, letture di portaolio, workshop tematici), si segnalano Giovanna Calvenzi, Maria Teresa Cerretelli, Grazia Neri, Maurizio Rebuzzini, oltre ad alcuni degli autori presenti in mostra.
Il Lucca Digital Photo Festival è aperto fino al 10 dicembre con ingresso libero. Catalogo Maria Pacini Fazzi Editore. Per altre informazioni, tel. 0583-5899215; www.luccadigitalphotofest.it.

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