La Digos Identificati gli anarchici degli scontri ad Assolombarda

Un manipolo di poche decine di esagitati, isolati anche dalle componenti più radicali del corteo, ma non per questo meno pericolosi: è questo l’identikit, steso nelle scorse ore dalla Digos, del gruppo che si è reso protagonista venerdì mattina dell’attacco alla sede dell’Assolombarda di via Pantano, unico momento di violenza nel corso dello sciopero indetto dalla Fiom Cgil e dal sindacalismo di base.
Il rapporto del capo della Digos, Bruno Megale, arriverà tra domani e martedì sul tavolo del procuratore aggiunto Armando Spataro. Nel rapporto verranno indicati con nome e cognome i militanti antagonisti identificati nel corso degli scontri. Si tratterebbe di personaggi già noti da tempo come appartenenti all’area anarchica e della «Bottiglieria occupata», il centro sociale di via Savona sgomberato nell’ottobre scorso.
Oltre a compiere atti vandalici contro chiunque si trovasse a passare in via Pantano (un fotografo è stato centrato in pieno da uno dei pacchetti di letame lanciati dai manifestanti) gli anarchici hanno attaccato con pietre e bastoni polizia e carabinieri schierati a difesa della sede confindustriale.

La denuncia a piede libero (essendo trascorsa la flagranza non è più possibile procedere all’arresto) per resistenza e violenza a pubblico ufficiale seguirà lo stesso iter percorso in occasione di altre battaglie di piazza: un iter processuale inevitabilmente lungo ma che, al termine dei processi, sta portando numerosi esponenti della galassia estremista milanese ad accumulare pesanti conti con la giustizia.

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