Reduce da unoperazione a un omero e assillato da forti dolori, un alessandrino di 53 anni ha scoperto che gli era stato lasciato per errore un catetere di drenaggio in unarticolazione. Luomo ha dovuto sottoporsi a un secondo intervento chirurgico. La Procura di Alessandria, dopo avere raccolto la sua denuncia, ha iscritto otto persone nel registro degli indagati. Linchiesta è aperta per lesioni colpose. Luomo si era fatto operare nellottobre del 2009. È stata una Tac a scoprire il motivo del suo disagio: un tubicino di circa 30 centrimetri incorporato nella muscolatura. Il dolore e lindebolimento del braccio, gli impedivano anche di lavorare. Gli indagati sono medici e infermieri della divisione di ortopedia e traumatologia dellospedale dove era stato effettuato il primo intervento di riduzione della frattura.
Un caso risolto in modo positivo ma comunque sempre grave. Anche se non quanto quello di cui a Trieste è stato vittima un artigiano pordenonese di 35 anni, che voleva farsi raddrizzare il setto nasale per respirare liberamente e che dopo lintervento ha perduto la vista dallocchio destro. Lintervento che sembrava di routine e che è finito male, risale al 25 ottobre scorso ed è stato effettuato allospedale Burlo Garofolo, ad opera di un chirurgo che da tre anni collabora col «Burlo» o meglio col reparto di chirurgia maxillo facciale.
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