Dimezzata l’isola pedonale dei Navigli

È stato un attimo, un colpo di vento l’ha sfilata dalle mani e la cartina è finita volteggiando nel Naviglio. L’acqua ogni tanto fa brutti scherzi... la piantina si è ristretta e l’isola pedonale sui Navigli ne è uscita dimezzata. Il vicesindaco e assessore alla Mobilità Riccardo de Corato si è ritirato come la marea dal campo di battaglia che vede l’un contro l’altro armati da quasi quattro anni residenti e gestori dei locale e la palla è passata al consiglio di zona. «Il contrasto tra residenti e commercianti della movida - aveva tuonato quindici giorni fa - non consente di prendere una decisione. Attendo proposte dal consiglio di zona». Detto fatto: l’isola pedonale si farà ma in versione ristretta, ovvero limitata alla sola Alzaia Naviglio Grande. Qualche giorno fa un incontro tra il presidente di zona 6, Massimo Girtanner, incaricato dal vicesindaco di trovare una soluzione, e il comandante dei vigili Mastrangelo, ha sancito la fattibilità del progetto, che finirà tra un mese sul tavolo di de Corato. Il 2010 per Palazzo Marino si apre all’insegna della leggerezza: come per la Darsena si è scelta una riqualificazione «light» per tempi e costi, la stessa cosa avverrà sui canali: un progetto semplice, veloce da realizzare - si parla di chiusura al traffico nella zona dal 2006 - e a basso impatto economico, niente a che vedere quindi con i 6 milioni di euro previsti per la versione maxi. È affondato nelle acque dei Navigli, per la strenua opposizione dei cittadini pronti a ricorrere contro Palazzo Marino, il grandioso progetto del precedente assessore alla Mobilità Edoardo Croci che proponeva di chiudere al traffico i due canali: l’Alzaia Naviglio grande, vicolo Lavandai, via Corsico, Ripa di Porta Ticinese, l’alzaia Naviglio Pavese e via Magolfa.
«Visti gli impedimenti a trovare parcheggio nella zona, alla luce dello stop del sindaco all’autosilo in Darsena e alla mancata realizzazione del parcheggio di piazza Arcole, siamo costretti - spiega Girtanner - a rivedere il progetto originario limitandolo al solo Naviglio Grande». Come dire: impossibile ragionare sui divieti alle auto senza i parcheggi. Condicio sine qua non per la realizzazione del progetto è la pubblicizzazione del parcheggio di porta Genova, che potrebbe passare in gestione all’Atm: il Comune si è impegnato a renderlo più visibile, illuminarlo e a renderlo più sicuro magari con delle telecamere. «A quel punto dichiareremo lotta dura alla sosta selvaggia - avverte Girtanner - proprio per questo si potrebbe destinare l’edicola Radetzky a presidio dei vigili, come avviene in piazza Vetra».
Per valorizzare ulteriormente la zona Girtanner e Comune stanno pensando di ripristinare la linea tramviaria di Ripa di Porta ticinese: «si potrebbe pensare di dedicare la linea solo ai tram storici o all’Atmosfera, la carrozza - ristorante».
Soddisfatti i residenti, da sempre contrari all’isola «perché non vogliamo che la zona sia un unico grande locale, con conseguenti notti insonni e degrado». «Bene, questa proposta - commenta Gabriella Valassina del Comitato dei Navigli - va incontro alle nostre esigenze». Non la pensano così i gestori dei locali, strangolati dalla crisi: «Abbiamo perso il 20% rispetto allo scorso anno e questo progetto ci penalizza ulteriormente.

Il Comune deve cominciare a pensare che i Navigli non sono abitati solo dai residenti - protesta Daniel Gionta, presidente dell’Associazione Navigli domani -. Molti di noi aspettano da quattro anni la chiusura al traffico per ristrutturare il locale, ora il rischio serio è che molti abbandonino la zona».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica