Mangiano tanto, anzi troppo, al punto che secondo le ultime ricerche, un bambino su 4 in Italia è in sovrappeso (e il 12% è addirittura obeso). Eppure, per contro, nonostante tutto il cibo ingerito, molti bambini non assumono abbastanza ferro. Dimmi cosa mangi e ti dirò come sarai, potrebbe essere lo slogan che sta alla base di un principio ormai ampiamente dimostrato da rigorosi studi scientifici: i primi mille giorni di vita dei bambini sono una delle tappe determinanti per «programmare» lo stato di salute in età adulta. Secondo quello che viene definito il «programming», la genetica spiega solo il 20% di quello che saremo. L'80% è influenzato dai fattori ambientali. E tra questi la nutrizione è uno degli aspetti più importanti. Un esempio? Il numero delle cellule adipose - ovvero quelle «grasse» - si fissa già nei primi anni di vita. Ecco perché lo stile alimentare fin da piccoli aiuta a «plasmare» l'adulto di domani, il funzionamento e il regolamento dei suoi organi. Eppure come dimostra una ricerca condotta da GfK Eurisko a settembre 2012 su 255 pediatri della Fimp, ben il 70% dei genitori ha una scarsa consapevolezza delle implicazioni che la nutrizione nei primi anni di vita può avere sulla salute o, viceversa, sullo sviluppo di patologie in età adulta. Cosa fare dunque? Tanto per cominciare è bene sapere che i primi «mattoni» si cominciano a mettere quando ancora il bambino è nella pancia della mamma e, a seguire, nei primi mesi di vita del bambino l'allattamento al seno è considerato il metodo migliore per approcciare la nutrizione. Il latte della mamma infatti è in grado di offrire non solo molti elementi indispensabili per la crescita, ma contribuisce anche allo sviluppo del sistema immunitario e apporta acidi grassi essenziali per lo sviluppo del sistema nervoso. L'Organizzazione mondiale della sanità raccomanda l'allattamento al seno esclusivo per i primi sei mesi. L'allattamento al seno crea poi il legame emotivo profondo tra la mamma e il suo bambino altrettanto importante per il suo sviluppo. Dopo il sesto mese scatta il secondo periodo, importante per la crescita. È quello della prima pappa. Un momento complicato, dove si intrecciano il distacco dal seno della mamma, anche se il latte materno resta importante, l'arrivo del cucchiaino, l'introduzione graduale di tanti nuovi alimenti. In questa fase è essenziale il consiglio del pediatra di fiducia. Solitamente si comincia dalla frutta; si passa poi alla pappa partendo dal brodo vegetale al quale poi saranno aggiunti i cereali, per completare poi con l'aggiunta della fonte proteica, rappresentata da carne o formaggio o pesce. Gradualmente il bambino arriverà ad assimilare tutti i gruppi alimentari. In questo periodo, fino al 12° mese secondo le raccomandazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità, è sconsigliato il latte vaccino, cioè quello di mucca, come principale fonte lattea. È ritenuto non adatto perché, ha troppe proteine e per contro contiene poco ferro. La prima candelina, segna un'altra tappa importante per quanto riguarda l'alimentazione. C'è il desiderio da parte dei genitori di condividere con il bambino gli stessi piatti, ma, mettono in guardia gli esperti, potrebbe non essere ancora il momento giusto. I bambini non sono piccoli adulti: è invece l'occasione per rendere più sane le abitudini di tutta la famiglia. Quantità giuste, non eccedere con le proteine che, se eccessive, sembrano essere associate ad un maggior rischio di sovrappeso in età adulta. Gli alimenti proposti devono essere sicuri e scelti accuratamente perché rispondano in maniera ottimale alle esigenze nutrizionali di un organismo in crescita, rispettando anche quella varietà alimentare che nel tempo abituerà il bambino ad apprezzare gusti e cibi diversi. Una dieta varia ed equilibrata infatti introduce tutti i nutrienti essenziali e allontana il rischio di una dieta monotona e ripetitiva, spesso alla base di problemi di sovrappeso.
Il latte continua ad essere importante anche dopo l'anno: anche in questa fase il latte materno resta l'alimento ideale, ma se dovesse mancare, sempre seguendo le indicazioni del pediatra si può continuare a preferire, all'interno di una dieta varia, un latte su misura come il latte di crescita, fonte di ferro importante per la normale crescita e per lo sviluppo cognitivo.
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