da Roma
2010 fuga, forzata, dalla Rai. O l’azienda televisiva cambia rotta o in tre anni la lancetta delle perdite segnerà 500 milioni di euro e sarà inevitabile procedere a drastici tagli del personale. Mamma Rai sta affondando ma il direttore generale, Claudio Cappon, si dà ancora un po’ di tempo e lancia un piano industriale con il quale promette di risanare i conti entro il 2010. Se il suo piano però non venisse attuato in tutte le parti Cappon profetizza che «non si potrà evitare quanto sta accadendo in Gran Bretagna e Spagna» ovvero crisi nera e conseguenti licenziamenti di massa come è accaduto alla Bbc. Ma la Rai non è la Bbc.
Cappon parla di innovazioni e cambiamenti ma non è chiaro quale sarà il coniglio che una volta tirato fuori dal cappello riporterà agli antichi splendori la vecchia Rai. L’unica cosa chiara è che si dovrà spendere ancora molto visto che il dg punta a rafforzare il digitale terrestre, il satellite e il web. Ovvero, ad esempio, proprio quelle testate per “pochi intimi” come Rainews 24. Si punta poi all’investimento sui giovani talenti, alla semplificazione della struttura organizzativa e agli investimenti sulle nuove tecnologie.
Insomma se in passato, tiene a specificare il dg, si è «lesinato sugli investimenti per pagare gli stipendi», ora si deve voltare pagina. Per Cappon «è in discussione il primato della tv generalista» insidiata ed attaccata dal digitale e dal satellitare, i canali tematici e l’interattività. Gli ascolti calano e anche la pubblicità va male. La raccolta, dice Cappon, «è stazionaria da tre anni e non crescerà» per le tv ma soltanto per Internet.
I conti vanno male. Anche se il 2007 sarà migliore del previsto, circa 35 milioni di euro di rosso contro un’indicazione di budget di 46 milioni, senza il piano già nel 2008 si registrerebbe una perdita tendenziale di 188 milioni di euro. Perdita che scenderebbe a 110 milioni nel 2009 e risalirebbe a 191 nel 2010, per un indebitamento totale di 494 milioni. Con gli interventi del piano Cappon invece conta di risalire la china del rosso a 95 milioni nel 2008 e addirittura registare un attivo di 15 milioni nel 2009.
Come? Investimenti straordinari per 300 milioni di euro, oltre i circa 100 all’anno già spesi, indirizzati all’offerta digitale multipiattaforma. Rinnovamento pure per Rainews 24 del quale, polemizza Cappon con il Giornale, «si dimenticano gli ascolti della mattina in chiaro». Il dg però dimentica a sua volta che gli ascolti della mattina in chiaro vanno in onda su Rai3. Per RaiUtile, quella dell’audience a zero, anche Cappon non ha speranze e infatti annuncia che «scomparirà» per il momento, probabilmente senza che nessuno ne senta la mancanza.
L’offerta globale dunque salirà ad otto canali più uno: Raiuno, Raidue e Raitre, Rai News 24, Rai Sport, il canale dedicato ai bambini RaiGulp. Poi nasceranno due nuovi canali: uno con target giovani che vedrà la luce nel 2008 ed uno semigeneralista nel 2009. L’ultimo dedicato prevalentemente allo sport sarà in alta definizione (hd).
Oltre agli investimenti la Rai dovrà cambiare pure i palinsesti, ridisegnare gli assetti industriali e modificare i meccanismi di riscossione del canone.
Agli ultimi ritocchi del piano sta lavorando il vicedirettore generale Giancarlo Leone in vista della consegna lunedì prossimo ai consiglieri ai quali verrà illustrato nella seduta del cda mercoledì prossimo.
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