Diventa ogni giorno più forte la protesta dei nostri lettori contro la sentenza dell’Ordine dei giornalisti che ha condannato Vittorio Feltri al silenzio fino al 3 marzo 2011. Nei messaggi che arrivano quotidianamente in redazione c’è tutta la rabbia e l’indignazione per una sentenza che appare più come una decisione politica che una vera e propria sanzione disciplinare per il caso Boffo. Di più: per gli amici del «Giornale» si tratta di un abuso di potere oltre che di un atto incostituzionale che va contro la libertà di stampa, privando non solo Feltri del diritto di fare il proprio mestiere ma anche i lettori di essere informati.
Egregio Direttore Feltri, i fatti che le accadono sono talmente vergognosi che non ho parole di commento. Noi tutti suoi lettori desideriamo non perda un solo briciolo di ostinazione.
Ambrogio Gualdoni
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Direttore non si lasci intimidire e non molli mai. Ha tutta la mia stima e solidarietà. È sempre stato un grande professionista.
Continui così.
Luigi Piantanida
Novara
Vivo in America Latina e rabbrividisco constatando che anche in Italia succedono cose che credevo esclusiva prerogativa dei regimi chavisti. Ma quello che mi rattrista di più è l’assordante silenzio di Boffo verso un collega che ha saputo riconoscere la sua parte di responsabilità senza i mezzucci dell’ipocrisia curiale. Vergogna!
Augusto Dibria
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Un Ordine deve vergognarsi di esistere dopo una decisione così di parte. Tenga duro Direttore e continui a scrivere sempre con competenza, noi siamo un gruppo di amici che condividiamo in toto i suoi articoli, in particolare quando toccano politici dall’opportunismo facile.
Martino Martinotti
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Caro Direttore, quei quattro peracottari del sindacato, come tutti i sindacalisti spocchiosi, non han capito che un giornalista è amato e letto dai suoi lettori, unici giudici del suo lavoro e non ci sono bavagli che possono zittire chi la pensa col proprio cervello. Lei ha la stima dei suoi innumerevoli lettori e questa è la cosa più importante ed io sono orgoglioso di farne parte. Continui sulla sua strada noi saremo sempre con lei.
Giuliano Granero
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Se un centinaio di giornalisti (chi sono, su quali giornali scrivono?) si arrogano il diritto di impedire ad un giornalista del livello di Feltri di scrivere per tre mesi, domani con le loro ragioni campate per aria, potrebbero fare lo stesso con tutti i giornalisti del Giornale, di Libero, del
Tempo . Non mi sembra possibile che il sindacato dei giornalisti sia solo di un colore. Perché non fare un sindacato «veramente» indipendente?
Raniero Massi
Roma
Ritengo profondamente ingiusta la sospensione accordata al Direttore Feltri. Non sempre ho condiviso gli articoli del direttore Feltri, ma ho notato con piacere che ha sempre mostrato un notevole coraggio nelle sue scelte, andando persino contro gli interessi del partito di riferimento del quotidiano, come nell’invito al ministro Scajola a dimettersi. Direttore tenga duro e non molli!
Massimo Croci
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La mia viva e sincera solidarietà per l’abominevole abuso di potere operato dall’Ordine dei giornalisti. La libertà di informazione è libertà di informare e libertà di informarsi. Per tre mesi mi verrà negata la libertà di informarmi ascoltando una voce fuori dal coro.
Michele Maiorano
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Al nostro Direttore è stata impedita una cosa sacra che dovrebbe essere il fondamento del diritto di ogni giornalista: poter scrivere con la libertà di avere opinioni diverse da tutti gli altri giornalisti! Credo che questa non sia una colpa, anzi non lo è! Feltri farà la storia del giornalismo italiano perché è uno dei pochi, assieme a Belpietro e Sallusti, che ha il coraggio di non pensarla come tutti, di non seguire quella massa di giornalisti di sinistra che
credono di accaparrarsi la simpatia degli italiani andando a favore dell’opposizione, pubblicando video imbarazzanti sul premier e inventandosi la barzelletta del Bunga bunga!Vanessa
Paladini e-mail
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