Il dirigente «ripescato» finisce alla Corte dei conti

Non sarà solo Marta Vincenzi a dover rendere conto della promozione con atto di giunta del funzionario bocciato con regolare concorso. Il caso di Luigi Picena aveva già scatenato i consiglieri della Lista Biasotti in Comune che avevano presentato un’interrogazione urgente per chiedere spiegazioni alla sindaco della nomina del nuovo dirigente. Picena aveva infatti provato a passare di grado, ma al concorso interno non era stato «promosso» dalla commissione. Quello che l’esame non gli aveva dato, glielo ha concesso. con una delibera firmata il 17 agosto scorso, la giunta Vincenzi.
Mentre in consiglio la sindaco dovrà spiegare le sue scelte, un giudizio di merito potrebbe presto darlo anche la Corte dei Conti. Il consigliere di An, Gianni Bernabò Brea ha infatti presentato un esposto alla magistratura contabile per segnalare la nuova assunzione fatta a Tursi. L’incarico a Picena, pur se a tempo determinato, e cioè per la sola durata del mandato del sindaco, rappresenta un «costo significativo per un Comune in gravi difficoltà finanziarie». Circa centomila euro l’anno, per cinque anni, più premi produzione. Soprattutto, ribadisce Bernabò Brea nell’esposto, la legge consente ai Comuni di assumere dirigenti a tempo determinato «solo in assenza di professionalità analoghe presenti all’interno dell’ente».

E finora in Comune c’è sempre stato un dirigente che ha mantenuto la delega ai Municipi (quella affidata a Picena) proprio nel momento di massimo lavoro e di impegno più delicato, cioè quando si trattava di creare e far nascere i Municipi. Ora che iniziano a «vivere» da soli, Genova scopre di avere un dirigente in più che si dedichi solo a quello.

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