Il diritto di sapere per dire Sì

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Sono le ragioni del Sì, quelle che hanno spinto Marco Fallabrini, medico e capogruppo di Liguria nuova in consiglio provinciale, a fare lo sciopero della fame, e Lorenzo Zito, liberale vicecapogruppo di Forza Italia in Provincia, ad appoggiare la causa. Dicono che c’è un obiettivo da raggiungere, prima delle urne: una corretta informazione, senza la quale sarà stato tutto inutile, perché «se le persone non sanno perché è tanto importante andare a votare, il rischio è che non si raggiunga neppure il quorum».
«In questi giorni - spiega l’esponente di Liguria Nuova - ricercatori e medici italiani hanno rivolto un appello alle massime autorità per denunciare la scarsa informazione televisiva sull’appuntamento referendario». Per evidenziare questo problema, dice, ricercatori e medici «hanno intrapreso da alcuni giorni uno sciopero della fame». A Genova, aderisce all’appello e allo sciopero della fame anche Fallabrini, membro fra l’altro del Comitato referendario genovese. Ieri della questione si occupato anche il consiglio provinciale.

A inizio seduta, Fallabrini ha esposto le ragioni dell’appello sullo stato di deficit informativo per la scadenza del 12 giugno, che riguarda le terapie per numerose e gravi malattie e i diritti delle donne, oltre al «rischio dell’abolizione della legge sull’aborto». Fallabrini e Zito hanno poi rimarcato il perché dei loro quattro sì ai quattro quesiti referendari. L’invito è alla «difesa del diritto (di tutti) a conoscere per deliberare».

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