(...) Facile oggi dire al magistrato che Delfino avrebbe potuto uccidere ancora. Il fatto è che la stessa cosa era stata detta già un anno fa dalla squadra mobile di Genova. Non solo. Era stata «detta» anche da alcuni precedenti episodi violenti dellindagato, e da successive aggressioni alla nuova fidanzata, certificate da precise denunce. Una delle tre condizioni forse cera, e sarebbe stata già sufficiente. La seconda era quella del pericolo di fuga. Lindagato, dopo il delitto nei vicoli, era scomparso. Si era già reso irreperibile. E subito dopo le indagini, aveva lasciato Genova. Farlo era sua facoltà di uomo libero, ma lui se ne è avvalso. Il rischio che si allontasse, forse cera stato e cera ancora. Cosa poteva fare ancora? Inquinare le prove. E la sua lavatrice con la felpa, i pantaloni e le scarpe lavate subito dopo il delitto non poteva servire a questo?
Di tre condizioni ne bastava una. Forse cerano tutte e tre. Non importa. Importa che cè una ragazza di 33 anni morta. Uccisa.
Il diritto di vivere anche senza prova contraria
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