Da «Dirt» a «Big air» denominatore comune è sempre lo spettacolo

«North shore» a Newcastle. «Dirt» a Milano. E poi «Street» a Madrid, «Park» a Colonia e «Big air» a Parigi. Ogni tappa del Qashqai Urban Challenge, tracciata dai migliori designer di circuiti in base alle caratteristiche topografiche della città ospitante, è dedicata a una particolare specialità dell’urban free riding. Nomi poco noti al di fuori della tribù degli appassionati delle due ruote, che identificano discipline «estreme», per molti versi più simili al motocross che alle tradizionali gare di mountain bike. Capostipite della categoria è il «north shore» che, nato nelle foreste canadesi all’inizio degli anni '90, ha di fatto gettato le basi per lo sviluppo del moderno urban free riding. In origine, per misurarsi con il fitto delle foreste, i biker vi allestivano percorsi di base su terra, arricchiti poi da scale e ponti di legno da attraversare, posizionati tra gli alberi. Nell’attuale versione urbana, questi ostacoli sono sostituiti da trampolini, ponticelli e altalene, che conferiscono alle esibizioni un alto tasso di spettacolarità. Nel «Dirt», che il pubblico italiano potrà conoscere da vicino durante la tappa milanese del Qashqai Urban Challenge, il biker si lancia lungo una rampa in discesa per prendere velocità, «decollare» da un trampolino e volteggiare in aria, eseguendo figure acrobatiche di grande impatto. Alla fine, la giuria valuta l’esibizione in base all’altezza raggiunta, allo stile e alla difficoltà delle evoluzioni.
Lo «street», invece, nasce contestualmente all’esigenza di adattare il free riding in mountain bike agli ambienti urbani: su un percorso stabilito, gli atleti affrontano ostacoli di varia natura, tra cui elementi in cemento, panchine, scalinate e addirittura automobili. Lo stile «Park», protagonista a Colonia, rappresenta un’adrenalinica commistione tra mountain bike e skateboard.

Due discipline che hanno molto in comune, come testimonia il fatto che diversi biker di alto livello non disdegnano di esibirsi anche sulla tavoletta con le ruote. E per il gran finale, in programma ai piedi della Torre Eiffel, spazio al «Big air», specialità dove i biker raggiungono altezze da capogiro, catapultandosi in aria da rampe di legno di 20 metri.

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