Disabile pestato e lasciato in strada

Torturato e scaricato dall’auto all’Infernetto la notte di Capodanno

Disabile pestato e lasciato in strada

Pestato a sangue e scaraventato per strada da un’auto in corsa. È l’ipotesi più credibile per la drammatica storia accaduta ad Antonio P., un disabile psichico di 39 anni trovato agonizzante tra via Cilea e via di Castelporziano, all’Infernetto la mattina del 31 dicembre. L’uomo, che vive a Nuova Ostia assieme ai genitori, era scomparso la sera prima, nella notte del 30 dicembre. Antonio, secondo il racconto dei familiari ai carabinieri di via Zambrini, passeggia spesso tra piazza Gasparri e il centro della cittadina balneare senza creare o avere problemi. Carattere mite e benvoluto, Antonio potrebbe aver incontrato un gruppo di delinquenti, magari ubriachi, con l’intenzione di rapinarlo. Quando si sarebbero accorti che Antonio non aveva denaro con se, scatta l’idea di farlo salire in auto e portarlo in pineta. Qui, lontano da testimoni, sarebbe cominciata la «notte brava». Antonio avrebbe subito un’aggressione in piena regola. Calci e pugni su tutto il corpo tanto da fratturare una costola e «bucare» un polmone. I sanitari del Grassi non escludono che alcune abrasioni trovate sugli arti inferiori siano, in realtà, bruciature provocate da mozziconi di sigaretta. Altri colpi inferti con violenza inaudita in testa gli avrebbero fatto perdere conoscenza. «Il paziente ha subito gravi traumi cranico toracico - spiegano al reparto di Rianimazione dell’ospedale di Ostia -, tanto da rendere le sue condizioni disperate». L’uomo, insomma, lotta fra la vita e la morte mentre gli inquirenti cercano di ricostruire le ultime, drammatiche ore prima del rinvenimento, nella prima mattina del giorno di San Silvestro. A prestare i primi soccorsi un’ambulanza del 118 che l’ha raccolto a poche centinaia di metri dalla tenuta presidenziale. Secondo alcuni testimoni a scaricarlo lì 4 giovani scesi da un’auto di piccola cilindrata, forse stranieri. «Il paziente - comunica la Asl RmD - è in stato di coma. La direzione sanitaria segue con partecipazione e spirito di solidarietà l’evolversi di questa triste vicenda». Gli inquirenti, dal canto loro, non escludono la pista dell’incidente. Centrato dai quattro delinquenti sarebbe stato abbandonato per evitare guai con la legge. Uno scenario, comunque, possibile anche se non chiarisce troppi elementi.

Non mancano le reazioni: «Un gesto gravissimo - commenta Piergiorgio Benvenuti capogruppo provinciale e responsabile del dipartimento sicurezza della federazione romana di An - a cui va data una risposta immediata con la ricerca e la condanna esemplare degli autori».

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