da Bruxelles
Due mesi di tempo. È il termine ultimo dato dalla Ue allItalia che ora dovrà rispondere a una «lettera di messa in mora», in merito a una nuova procedura di infrazione in cui il nostro Paese è incappato, a causa delle troppe discariche abusive sparse per la Penisola. La decisione di Bruxelles (peraltro già attesa) è stata presa il 31 dicembre, ma solo oggi ne è stata data comunicazione dalla Commissione.
Questa ingiunzione comporta il rischio di gravissime sanzioni pecuniarie che Bruxelles potrebbe chiedere alla Corte europea di Giustizia già fra sei mesi. Liniziativa potrebbe precedere una parallela procedura dinfrazione aperta a giugno e relativa alla crisi dei rifiuti in Campania.
La nuova messa in mora concerne infatti linadempienza italiana a una condanna della Corte Ue del 26 aprile 2007. La sentenza era basata su un rapporto del Corpo Forestale dello Stato in cui erano state censite (nelle sole 15 regioni a statuto ordinario) ben 4.866 discariche abusive, 1.765 delle quali non figuravano nei precedenti studi. Secondo la Forestale 705 di esse contenevano rifiuti pericolosi. Le discariche autorizzate erano invece soltanto 1.420.
Con questa lettera di messa in mora ora la Commissione europea, che considera insoddisfacenti i rimedi adottati dal governo per eseguire la sentenza Ue, lascia ancora due mesi di tempo allItalia per giustificare il proprio operato.
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