
Giulio Gallera, consigliere regionale di Forza Italia ed ex assessore al Welfare. É scoppiata la tempesta giudiziaria sull'urbanistica, il sindaco Sala ha deciso di non dimettersi, ma come vede i prossimi mesi di mandato?
"È andata in scena una situazione paradossale. C'è un'indagine sulla quale siamo assolutamente garantisti, Fi non ha chiesto dimissioni. Ma quello che è emerso è che il Pd ha preso le distanze da Sala, è grave e inaccettabile. Dal segretario cittadino Capelli, del capogruppo regionale Majorino e della stessa segretaria Elly Schlein è arrivata la richiesta di un cambio di passo, discontinuità. Hanno detto che su certi temi servono politiche più efficaci e hanno indicato i temi dell'abitare, dell'inclusività della città, delle procedure urbanistiche. Una grave operazione che mira a confondere le acque. Fanno finta di non governare la città da 15 anni, ma se non sono stati in grado di cogliere il cambio dei bisogni e dare risposte, devono andare a casa per questo, non per le inchieste. Mancano case per il ceto medio? É una colpa precisa del Pd, che ha gestito le deleghe con l'assessore Maran, ha gestito le politiche sociali prima con Majorino e poi con Bertolè, esponenti dem. Il Pd non è stato spettatore assente ma primo azionista. E oggi dice non siamo soddisfatti di come è stata governata Milano. Incapaci di dare risposte per loro stessa ammissione".
Fi non ha partecipato alle proteste in piazza e in aula di Fdi e Lega.
"I nostri alleati ancora una volta hanno usato il tintinnar di manette ma siamo davanti a un avviso di garanzia. Altri rincorrono solo la spettacolarizzazione ma a Milano oggi si vince non con gli show ma con proposte concrete ed efficaci. Non rincorriamo il giustizialimo ma avanziamo proposte concrete e sottolineiamo le mancanze denunciate dalla stessa giunta Sala".
Le dimissioni sembrano solo "congelate": il primo banco di prova sarà la vendita di San Siro a settembre. Sala porterà a casa i voti?
"Personalmente è dal 2019 che ritengo che vada costruito un nuovo stadio quindi lo spero, per il bene di Milano. Sappiamo che il Milan ha già acquistato terreni a San Donato e l'Inter tornerebbe sul progetto a Rozzano. Penso che il patto tra Pd e Sala preveda che porti avanti almeno un progetto iconico. Sarà una forzatura imposta alla maggioranza, ma speriamo avvenga. É evidente che anche su tutto il tema dell'urbanistica tra lui e la maggioranza c'era una frattura netta fin dall'inizio, per questo si era costruito un meccanismo di autorizzazioni con Scia che esautorava la giunta e il Consigli. Sala era a favore di un certo tipo di sviluppo, la sinistra contro grattacieli e grandi progetti. Per questo, e vale in prospettiva anche per il centrodestra, il problema non è solo il nome del candidato, il tema è costruire un programma preciso e avere grande condivisione".
L'impressione è che le mancate dimissioni abbiano fatto comodo anche al centrodestra. Quando si chiuderà la caccia al candidato?
"I partiti sono attivi e radicati, non è vero che non saremmo stati pronti per il voto anticipato. Poi dobbiamo accelerare. Stiamo facendo l'errore di enfatizzare troppo la differenza tra candidato civico e politico. L'esperienza del civico Sala è stata negativa, era il nome che faceva comodo in quel momento ma non c'è stata mai sintonia con i partiti. Ripeto che dobbiamo avere prima di tutto chiara visione della città tra di noi e costruire il programma, e oggi c'è bisogno di più politica. Questa giunta ha abbandonato le periferie, sulla mobilita ha adottato una linea talebano, l'unico assessore che è stato in grado di fare un piano casa dopo 18 anni è stato Bardelli, che ha sempre avuto posizioni vicine al centrodestra, ex presidente della Compagnia delle Opere, peraltro è andato a casa dopo 8 mesi perchè in una chat diceva bisogna mandare a casa la giunta Sala. Costruito il programma, può essere un civico o un politico, il candidato deve essere la figura più efficace per penetrare meglio nelle periferie ed essere credibile nei salotti. Dividerci oggi tra un profilo o l'altro ci fa perdere di vista il tema vero".
Fi in Regione è passata da 6 a 10 consiglieri. Otterrete il rimpasto di giunta?
"Fi ha sempre adottato una linea di grande serietà e lavoro sui dossier, non c'è stato un momento di criticità nato da noi in due anni e mezzo, semmai le fibrillazioni sono state create sempre con i voti contro o i voti segreti da FdI o Lega. A fronte di questo penso che oltre ai 4 colleghi che ce l'hanno riconosciuto, questo debba portarci ad un maggiore peso in giunta.
Mi riconosco nelle parole del coordinatore regionale Sorte, non siamo quelli che rivendicano posti in maniera sguaiata, ci siederemo insieme al governatore Fontana che stimiamo molto ed è ragionevole e chiederemo che ci sia il giusto riconoscimento del nostro lavoro e oggi anche del nostro peso".