Disfunzione erettile e «aiuti» Ma l’attività fisica fa meglio

In Italia si parla con riluttanza dei problemi legati alla disfunzione erettile nonostante un’incidenza molto alta, superiore al 50% della popolazione maschile sopra i 65 anni. Per «disfunzione erettile» si intende l’incapacità di raggiungere e/o mantenere un’erezione sufficiente per concludere un rapporto sessuale soddisfacente. L’erezione avviene per un delicato equilibrio emodinamico di fattori vasodilatatori e vasocostrittori associat a un coinvolgimento del sistema nervoso centrale. Tutto quello che altera questo equilibrio può causarne l’insorgenza. Escludendo le patologie legate a un danno organico, come in seguito a interventi chirurgici, è un campanello d’allarme per una serie di patologie che vanno ad alterare la pressione sanguigna, la risposta vascolare e lo stato d’animo.
Alterazioni che inizialmente producono disturbi all’erezione ma, se trascurati, possono celare importanti malattie sistemiche: ipertensione, ipercolesterolemia, diabete, anemizzazione, disturbi endocrini e psichici (depressione, ansia e problemi di coppia per esempio). Al manifestarsi dei primi sintomi, oltre una visita specialistica che escluda patologie sistemiche, è bene adottare comportamenti per mantenersi in forma: attività fisica, passeggiate, dieta leggera ed evitare fumo e abuso d’alcol e droghe. Spesso l’attività fisica aiuta non solo a mantenere giovane il fisico, ma anche a rilassare la mente e allontanare lo stress che in un mondo frenetico come questo ci perseguita.

Oggi, inoltre, esistono fortunatamente diversi farmaci (come gli inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5) che possono risolvere momentaneamente il sintomo, ma sono costosi e non agiscono sulla causa. Prima di rifugiarsi in farmaci sintomatici sarebbe bene curare la causa. Ascoltare quello che il nostro corpo ci dice.