Milano«Si può essere casual e allo stesso tempo ultra sofisticate?». È la domanda alla quale Tomas Maier, raffinato direttore creativo della collezione Bottega Veneta, ha dato una delle più belle risposte affermative in termini di abiti e di accessori. E lo ha fatto esplorando il significato della parola disinvoltura: forme che seguono il movimento del corpo, tagli sartoriali, colori che irradiano freschezza, dal latte al crema, dal fieno al quercia fino al titanio. E poi quella squisita semplicità richiesta dalla vera, assoluta eleganza. Nel nuovo completo di giacca cardigan e pantalone fluido in seta, le cuciture-volants si muovono sinuosamente a ogni passo, la tuta in jersey di seta sembra un lungo, sottilissimo pull, lo chemisier canotta sceglie un etereo tessuto decorato con piccole piume mentre un'incantevole serie di piccoli abiti neri, easy e chic, realizzati in diversi materiali mixati ad arte, sono il passepartout di una lunga giornata estiva. Accessori da desiderare: i gioielli cammeo in pietra lavica intagliata a mano da artigiani nei dintorni di Napoli e la borsa intrecciata in nappa e canvas lavato. Blumarine si è fatta portatrice di un messaggio di bellezza eterea. «Ciò cui noi donne teniamo di più è la libertà e ho scelto le ali delle farfalle per comunicarlo», dichiarava Anna Molinari mettendo l'accento sul lato positivo di quella qualità, la leggerezza, che anche Italo Calvino considerava un valore e mandando in scena abiti con stampe di gusto sauvage alternate a grafismi astratti, meravigliosi caftani in tessuti impalpabili come gli chiffon shining e chemisier in maglia di crêpe di seta con effetti tridimensionali. «Maglie e abiti sfumati, stampati e arricciati a mano rappresentano il grande artigianato italiano, prodotti che nessuno ci può copiare» sottolineava la stilista mentre in passerella sfilava una serie di lunghi e poetici vestiti stampati nei colori rosa, fucsia, salmone, verde. E tutti ammiravano anche la magia del gioiello di stagione: una collana dorata con il pendente a segno zodiacale.
Un altro valore della prossima stagione sarà la spensieratezza che per Peter Dundas, direttore creativo della maison Emilio Pucci sta nel viaggio e nella suggestione delle isole Cicladi ed Egee. Dall'archivio torna la celebre stampa «nastro» in voga negli anni Settanta e si ripropone nei colori dei cieli del Mediterraneo e in nuance speciali come zafferano e caramello, marrone e nero. Irrinunciabili per le Pucci girls saranno gli abiti di cotone a piccole balze che costruiscono nuove geografie sul corpo e i vestiti sahariana lunghi fino a terra. Altrettanto spensierate sono le «It girls» di Just Cavalli che sognano la Saint Tropez degli anni Settanta e non si negano le mete più ambite di oggi: Myconos, Ibiza e l'isola di Cavallo.
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