RomaSono nel pieno delle loro potenzialità ma sono costretti a stare a casa a girarsi i pollici. Un giovane su tre in Italia è disoccupato. È il dato sul lavoro giovanile il segnale più preoccupante che emerge dallanalisi dei rilevamenti Istat nel mese di maggio. La crisi dunque penalizza soprattutto i più giovani, chi ha tra i 19 ed i 25 anni. Subito dopo le più colpite dalla mancanza di lavoro sono le donne. Stabile invece il tasso di disoccupazione generale in Italia dove si attesta al di sotto della media Ue.
Si tratta, afferma il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, di un dato «molto incoraggiante».
«Il tasso di disoccupazione si è bloccato per il terzo mese consecutivo all8,7 per cento di fronte ad un 10 della media Ue - osserva Sacconi - è positivo che non sia stata registrata una crescita. A questo si aggiunge un tasso di occupazione stabile».
In calo anche le richieste di cassa integrazione nel mese di giugno: meno 11,4 per cento, dai 116,8 milioni di maggio ai 103,5 milioni di questo mese. Nel primo semestre 2010 rispetto allo scorso anno però si registra un più 71,2 per cento.
Preoccupa la disoccupazione giovanile che non è mai stata così alta da gennaio 2004, ovvero da quando sono iniziate le serie storiche dellIstat. Nel maggio scorso è stato registrato un tasso del 29,2 per cento, un livello mai toccato precedentemente. Il dato infatti supera anche quello dello stesso mese del 2009, considerato lanno più nero per la crisi, quando la disoccupazione giovanile toccò il 27,1 per cento. Oltretutto rispetto ai mesi precedenti il dato del 29,2 segna un ulteriore forte aumento visto che in aprile era del 29,1 e in marzo si era fermato al 27,6, scendendo rispetto al 28,2 di febbraio. Nonostante tutto non è il nostro il paese con il dato peggiore. In fondo troviamo la Spagna con un tasso del 40,5 per cento di disoccupazione per i giovani. Negativo anche il dato che riguarda la sfera delloccupazione al femminile, dove si registra un tasso di disoccupazione del 10,1 in crescita di 0,1 punti rispetto ad aprile e di 1,2 punti rispetto a maggio 2009.
In Europa in generale le cose non vanno meglio. Anzi, il tasso di disoccupazione per lItalia è al di sotto della media Ue che registra la cifra tonda del 10 per cento, uguale rispetto al precedente mese di aprile ma in aumento rispetto al maggio 2009 quando si era attestato all8,9.
La Germania è lunica nella Ue a poter registrare un calo nel tasso di disoccupazione dal 7,1 per cento di aprile al 7 per cento di maggio. Sempre più in fondo invece il dato spagnolo: quasi al 20 per cento. Chi sta meglio? LAustria con un tasso di disoccupazione del 4 per cento e lOlanda con il 4,3. In coda la Lettonia con il 20 per cento registrato nei primi tre mesi del 2010 e la Spagna con il 19,9.
I giovani e le donne senza lavoro «non sono una novità», osserva Sacconi che invita le regioni ad investire «in formazione ed apprendistato, che va rilanciato anche attraverso unintesa quadro fra enti locali e parti sociali».