Disservizi e svogliatezza: così vola l’«Alitalia»

Il giorno 3 maggio 2006 mia moglie Maria Antonietta Novara ed io non abbiamo potuto imbarcarci sul volo Alitalia delle ore 15.05 in partenza da Cagliari per Roma, con arrivo previsto alle ore 16.20, dopo il quale avremmo dovuto proseguire alle ore 17.05 per Genova, nostra destinazione finale. Come certamente vi è noto, di ciò è responsabile la soppressione delle tratte fra la Sardegna e il continente.
Dal personale Alitalia non abbiamo ricevuto aiuto di sorta. Non ci è stata comunicata la soppressione del volo, che abbiamo saputo solo casualmente. All’aeroporto di Cagliari il personale Alitalia ci ha detto di arrangiarci con qualche altra compagnia. I voli per Roma erano pieni, per cui la coincidenza per Genova era perduta comunque. Abbiamo dovuto ripiegare su un volo Cagliari-Milano Linate della Air One.
Arrivati a Linate, abbiamo potuto gioire della calda accoglienza del personale Alitalia, che ci ha trattato come dei seccatori inopinatamente piovuti a disturbare la legittima tranquillità di un sacrosanto tran tran burocratico. Dopo un interessante rimpallo da un impiegato all’altro, durato un’ora e mezza d’orologio, abbiamo finalmente potuto apprendere che l’Alitalia riteneva di avere ormai fatto anche troppo per noi, e che quindi, se proprio insistevamo nell’esorbitante pretesa di tornare a casa a Genova a rivedere i nostri cari, dovevamo arrangiarci. Dopo aver ringraziato, commossi, abbiamo preso un taxi che, per la modica cifra di 250 euro, ci ha permesso di rientrare sotto il nostro tetto.
Vorrei sottolineare, se non, è di troppo disturbo, che nè io nè mia moglie siamo residenti in Sardegna, e quindi non beneficiamo di alcuna «continuità territoriale» e di alcuno sconto. Quindi paghiamo i nostri biglietti in fior di centinaia di euro sonanti, con i quali siamo estremamente lieti di finanziare il buon funzionamento della nostra compagnia di bandiera e il pagamento degli stipendi dei suoi solerti impiegti.
Ma non è finita qui. Prodi e Napolitano infelicemente regnanti, l’Alitalia continua a dare spettacolo. Sere fa, sul volo Aw 1391 Roma-Genova non si sono trovati i bagagli di qualche decina di passeggeri, tutti quelli che provenivano da altri voli in coincidenza. C’era gente con bambini piccoli, gente che doveva andare in crociera, gente con i nervi a fiori di pelle.

Ma ormai la cosiddetta «compagnia di bandiera» ci ha abituato a tutto. A proposito: io sto ancora aspettando un rimborso di euro 250 che mi è dovuto per la cancellazione del volo del 3 maggio come sopra riportato. No comment. Con i migliori saluti.

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