Le «distrazioni» della quotidianità secondo Raf

Simone Mercurio

Due ore di concerto che sintetizzano vent’anni in musica di Raf, domani sera in concerto al Palalottomatica per la terza tappa del suo «Passeggeri Distratti Tour» (dalle 21). A due anni dal precedente Ouch! questo Passeggeri distratti uscito lo scorso maggio, contiene nove brani inediti che portano la firma di Raf ma anche di altri importanti autori tra i quali, su tutti, il cantautore Pacifico. Raf, al secolo Raffaele Riefoli, è cresciuto da quel lontano 1984 quando spopolò con il Self Control. È uomo di poche parole, timido, introverso, un artista che ha sempre preferito che per lui parlassero le canzoni. Raf è riuscito in una impresa non facile con questo ultimo disco: guadagnare in profondità, senza perdere in leggerezza. Lo stesso Raf ha definito il suo disco una «pacca data a un amico sulla spalla». «Si parla di umanità - ha spiegato Raf - di quell'umanità che nonostante da ogni parte si sentano segnali d’allarme per il pianeta, è “distratta” da altri pensieri, dalla quotidianità». Prima di affermarsi come Raf, Riefoli ha utilizzato lo pseudonimo Rip. Era questo il nome con cui si faceva chiamare nel 1980, quando era il cantante e bassista dei Cafè Caracas, un trio che comprendeva, oltre a lui, Ghigo Renzulli e Renzo Franchi, che sarebbero poi diventati assieme a Piero Pelù i componenti dei Litfiba. «In quegli anni si suonava solo per la gioia di fare musica, e abbiamo rifiutato più di un’occasione che ci avrebbe resi famosi - racconta il musicista pugliese - oggi invece si tende ad usare la musica come un veicolo per arrivare alla celebrità, cosa sbagliatissima».

Con il suo gruppo di musicisti, Raf proporrà naturalmente anche i suoi pezzi più noti (da Inevitabile follia a Cosa resterà di questi anni ’80).
Il concerto sarà trasmesso in diretta nazionale ed esclusiva su Alice Home Tv, la tv via internet di Telecom.

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