Distrutti i cd senza bollino Siae Ma erano solo canti e preghiere

Scoperta a vendere al mercato di San Donato Milanese quasi 2mila musicassette senza marchio Siae, un’ecuadoriana è finita a processo per violazione della legge sul diritto d’autore. E prima ancora di appurare cosa contenessero quelle cassette, il giudice ne ha ordinato la distruzione. Con l’esclusione di un campione di quindici il quale, una volta tradotto, ha confermato la versione dell’imputata: che quelle cassette contenevano la registrazione di canti e preghiere islamiche tratte dal Corano non sottoposte pertanto a copyright. Dopo tre anni di indagini e quasi uno di processo l’imputata è stata assolta, ma è tornata a casa a mani vuote. Il sequestro risale al 31 agosto 2008. Catalina Raquel V. D. L., 41 anni, aveva esposto le sue cassette su una bancarella al mercato di via Impastato, vicino alla fermata della metropolitana di San Donato Milanese, quando si è imbattuta nei vigili che le hanno contestato una violazione della legge sul diritto d’autore.

Assistita dagli avvocati Eugenio Losco e Mauro Straini, l’ecuadoriana ha invano spiegato prima al pm e poi al giudice che si trattava di semplici registrazioni di canti e preghiere arabi. La Siae, inizialmente costituitasi parte civile contro la 41enne, ha poi rimesso la querela. Solo dopo la traduzione del campione di cassette rimasto integro, il giudice ha assolto la donna.

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