Come diventerà Milano nel 2030

Pgt, questo sconosciuto. Che cos’è? Il Piano di governo del territorio è il nuovo piano regolatore che l’amministrazione comunale guidata da Letizia Moratti sta scrivendo. Un documento complesso, che a breve, dopo l’approvazione in consiglio comunale, sostituirà il vecchio strumento che risale al 1954. Responsabile del progetto l’assessore allo Sviluppo del territorio Carlo Masseroli e il suo staff che da due anni sta cercando di mettere a punto regole e linee di indirizzo per preparare la trasformazione urbanistica di Milano fino al 2030. Per sentire dalla viva voce del «padre» come sarà e in che direzione sta andando il piano basta leggere l’intervento di Masseroli su Tempi in edicola oggi con il Giornale.
«La prima cosa che mi sono chiesto quando ho iniziato ad affrontare il documento è stata: da chi partire? - racconta a Tempi Masseroli -. Da chi è in città, la abita, la vive, la usa. Così ho iniziato due anni fa a girare per quartieri e ho scoperto una Milano che non conoscevo, piena di vitalità nascosta». Il piano «sarà una struttura di poche chiare regole tese al raggiungimento di uno o più obiettivi. Obiettivi nati dall’ascolto di tutti gli attori della città, dal riconoscimento delle potenzialità di Milano. Stiamo compiendo una rivoluzione culturale: da uno sviluppo territoriale fondato sull’interesse economico privato sorvegliato dal vincolo pubblico al bisogno delle singole persone». È ora di dire basta a una città che cresce a macchia d’olio - si è detto poi Masseroli- «sì a una città che si ricostruisce su se stessa, rigenerando a verde e a servizi tutti gli ambiti degradati e contaminati».


Sì, ma come si raggiungono questi risultati? Intanto cambia la visione di fondo della città, che diventa pubblica: «Una rinnovata regia pubblica dove qualsisiasi trasformazione diverrà l’occasione per realizzare nuovi spazi collettivi dedicati alla città: aumentare la quantità di suolo dedicata all’agricoltura, i Parchi delle cascine, il Fil Rouge, un anello ciclabile a collegamento di tutti i parchi periurbani, la metropolitana circolare, le Vie d’acqua dalla Darsena all’Expo e dalla Palco lambro a Monluè, il viale monumentale del Sempione».

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