La via divisa a metà dal rumore: una parte dorme, l’altra protesta

Viale Stefini: una via divisa a metà. Dal rumore. Chi abita nei primi palazzi, quelli più vicini a piazza Carbonari, dorme sonni tranquilli, a differenza di chi vive più a nord, da via Cagliero in su, che non gode dello stesso privilegio. Anzi, viene svegliato di soprassalto alle prime luci dell’alba, dai treni che passano a tutta velocità ogni cinque minuti. Il diritto al sonno in viale Stefini non vale per tutti. E non si parla solo di rumore, perché a ogni passaggio dei convogli, insieme a frastuono e vibrazioni, si alza una polvere ferrosa e nera. Chi pensa ai polmoni dei residenti?
Come mai? Viale Stefini è attraversata per tutta la sua lunghezza dalle ferrovia, che da Centrale, passando per Garibaldi porta a Malpensa, tratto meglio conosciuto come la «Bretella di Greco». Tra circa due anni, indipendentemente dal destino dell’aeroporto, sarà completato il collegamento e su quei binari viaggeranno almeno una decina di treni in più al giorno. Nel 2007, grazie anche a anni di battaglie condotte dal consiglio di zona 2 e dai residenti riuniti nel comitato «contro la bretella di Greco» sono stati installati pannelli fonoassorbenti nel primo tratto della via. Un intervento, costato un milione e 200mila euro, che ha garantito il sonno alla metà dei residenti.
Le Ferrovie, però non hanno messo in conto la copertura del secondo tratto della strada. «Abito qui da dieci anni - racconta Nello Scapinelli, che vive all’ottavo piano -. Passa un treno ogni cinque minuti e qui è un inferno. Ho dovuto mettere i doppi vetri, e dire che siamo in alto... Esiste un progetto esecutivo per il completamento dell’opera di mitigazione acustica, ma sono anni che ci lamentiamo e che non succede nulla. Ferrovie e Comune ci hanno abbandonati. Noi siamo cittadini di serie B solo perché abitiamo qualche civico più a nord? Perché questa ingiustizia?».
Eppure il consiglio comunale ha approvato a fine luglio il piano di zonizzazione acustica che stabilisce limiti ben precisi di rumore per le zone residenziali. Dall’assessorato all’Ambiente del Comune nessuno sa dare spiegazioni. Non solo, Scapinelli si è fatto anche promotore di una raccolta di firme, un centinaio, per chiedere a Palazzo Marino di intervenire: «Nessuno mi ha riposto». Insomma tra le istituzioni ci si rimbalza la palla: «Il piano nazionale per l’abbattimento del rumore sta andando avanti - replicano le Ferrovie - grazie anche a finanziamenti già stanziati. Per mettere barriere antirumore servono l’ok del Comune e il trasferimento delle risorse a livello locale».


Due giorni fa però il consiglio di zona 2 ha espresso parere negativo sul progetto, di Comune e Ferrovie, per il recupero della stazione di Greco Pirelli in dismissione perché non prevedeva barriere antirumore in viale Stefini. «La questione è sempre più urgente - spiega Luca Lepore, presidente del consiglio di zona 2 -: tra due anni, ultimato il collegamento con Malpensa, passeranno 10 treni in più al giorno».

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