Divisi dalle unioni gay: Pisapia stoppa Majorino ma ai cattolici non basta

È polemica nella sinistra sulle unioni civili. Alla fine della cerimonia di beatificazione, cui ha partecipato in prima fila, il sindaco Giuliano Pisapia ribadisce l’intenzione di procedere su questa strada: «Majorino ha detto cose chiarissime. Il registro delle unioni civili si farà. Mantengo gli impegni presi in campagna elettorale». Sul fatto che sia solo il primo passo, come suggerito da Majorino, Pisapia è più sfuggente: «Non c’ero, non so che cosa abbia detto».
Marco Granelli, assessore alla Sicurezza, area cattolica mette le mani avanti rispetto alle richieste della comunità onosessuale: «Sono contrario al matrimonio gay, che oltre tutto non è previsto dal programma. Va bene un registro ma non un istituto. Se si realizza un istituto, diventa come il matrimonio».
Perplessità ancora più forti dal consigliere Andrea Fanzago, esponente pd di area cattolica.
Fanzago boccia le unioni civili: «La famiglia è quella indicata dall’articolo 29 della Costituzione. Al limite si può pensare a un registro per le coppie eterosessuali con figli. Invece mi sembra di capire che pensino a questi registri proprio per le unioni omosessuali». Qualche perplessità arriva anche dal consigliere Marco Cormio, anche lui pd di area cattolica: «Certamente chiediamo un confronto in consiglio: il gruppo deve essere coinvolto. Ci sono provenienze culturali diverse, ci dobbiamo confrontare».


Nel dibattito interviene l’ex vicesindaco, Riccardo De Corato: «La maggioranza del mondo cattolico è contraria a simili registri. La Cei ha preso in più occasioni le distanze. Sarebbe curioso conoscere il parere del cardinal Tettamanzi».

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