«Lalfabeto dei luoghi comuni culturali. Ovvero: cose da dire, da fare, da scrivere e da pensare per sembrare più colti. Vademecum incompleto ma non inutile da consultare per vivere il 2008 da veri intellettuali, quali daltronde siete». Questo potrebbe essere il titolo, quasi da trattato settecentesco, del viaggio che qui abbiamo compiuto nelle manie, nei tic, nelle idiosincrasie e nelle ossessioni degli intellettuali presunti (che sono sempre gli altri, mai noi stessi). Un divertissement (parola molto amata dai suddetti), un excursus (idem), un giro dorizzonte (idem, ma un po meno) steso come monito e scudo contro la banalità dellintellighentia (altro termine autoreferenziale decisamente cool).
Non lesercizio di un fustigatore dei custumi culturalmente immorali, bensì un dizionario dellovvio che ci può aiutare a individuare, in un salotto, al bar, al cinema, a teatro o, perché no, in , il vero, autentico, immortale, presunto intellettuale.Dizionario del finto intellettuale
Dagospia di DAgostino? Non confessare mai che lo si legge
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